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venerdì 22 febbraio 2019

Tra puzzle e carta igienica



La differenza nel modo di vivere la passione tra me e il Bambi, e per differenza intendo la sua mancanza di pazienza nei confronti di una società che non alimenta ambizioni, ma anzi le mortifica, ed io che invece vivo con serenità i momenti di galleggiamento tra la dismissione e l’autofinanziamento, è che io tra un trofeo e l’altro compro puzzle da 10.000 pezzi. E poi ci vuole talento anche per sperare. Lui di contro, per mancanza di fiducia nel futuro compra la carta igienica in confezione da quattro rotoli. Le uniche soddisfazioni per lui sono ormai solo le sconfitte della Juve in Champion, un grande classico. Ieri c’è stato un summit in casa bianconera a questo proposito, quello che il tifoso Viola chiama invece corso di aggiornamento. Anche io ho le mie belle recriminazioni, e penso alle almeno 20 serate della mia giovinezza che ho passato a vedere la Corrida di Corrado. Ma alla fine se Pioli è sempre lì la colpa è proprio del Bambi e di quelli come lui che hanno dosato il termine “ceppicone” la mattina e la sera, tutti i giorni, come un antibiotico per combattere il virus dell’anticalcio. Purtroppo è stato proprio l’abuso di tale terminologia antibiotica a rendere il virus insensibile al trattamento. Non gli rimangono che improponibili anti stress. E in più c’è questo anticipo di primavera che non aiuta i tifosi improntati a quel senso di prevalente indefinita tristezza chiamato malinconia, non sempre contenuta, anzi spesso degenerata in giornate fastidiose o deprimenti. Al Bambi serve più l’autunno così pieno di pozzanghere e mucchi di foglie ingiallite. La primavera non te le concede tutte queste vie di fuga. Specie quando si avvicina la semifinale di Coppa Italia e non hai più il pronostico chiuso come contro la Roma.

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