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mercoledì 27 febbraio 2019

Maledetto zero a zero


Prima di parlare di una semifinale che non c’è visto il pronostico chiuso già agli ottavi, devo raccontare quello che so sulla scomparsa dal blog di chi sappiamo noi dopo che Spalletti l’ha presa di petto. La questione VAR intendo. Quando uno è incazzato con il mondo e decide di scrivere sul blog per offendere chi sta prendendo in giro il suo Dio, deve respirare. Respirare a fondo e chiudere gli occhi. Mettere una mano in mezzo alla porta e con l’altra sbattere con forza. Non gli passa ma almeno non può scrivere per un po'. Aspettiamo quindi che l’arto si sgonfi, perché certi buchi nel cuore non si possono colmare con una notte in bianco. Sono come asole senza bottone, serrature senza chiave, maschio senza femmina. Certi tre a tre subiti allo scadere del recupero lungo come ombre di cipressi mostrano una carenza di toni caldi, luci soffuse e inebriante palla all’angolino basso. Io invece l’avevo sempre sognato così Luciano, più che sulla panchina Viola, incazzato nero, da fermarlo nel preciso istante che grida “petto”, da invocarne la tassidermia. E stasera c’è un altro fenomeno, uno di quelli che ha lo stesso potere magico del reggaeton. Appena parte una canzone non riesco a stare fermo, qualsiasi cosa stia facendo devo alzarmi per andare a scaraventare la radio fuori dalla finestra. Tornando invece al vostro pronostico, devo riconoscere che siete degli eroi perché non è facile vivere sapendo come andrà a finire male. Anzi, è un’impresa epica. Molti di quelli che si fermano a vomitare agli angoli delle strade è perché stanno male nel sapere come va a finire male. E secondo recenti studi dobbiamo ancora studiare il finale più amaro. La soluzione per vincere la Coppa Italia è mettere in giro la voce che anche se gli angeli ci aiutassero contro il genio di Gasperini, poi in finale l’unico dubbio sarebbe se perdere contro la Lazio o il Milan. Maledetto zero a zero. Insomma, ce la fanno vedere e poi invece era un uccello.

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