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domenica 17 dicembre 2017

Disfunzione emotiva



Come anticipo di Natale ieri a Spalletti hanno cantato “Tu scendi dalle stelle”. Dopo l’arresto del killer di Budrio in Spagna, e dopo la sconfitta di Luciano si arresta quindi anche la fuga di cervelli. Diciamo che il Natale dei tifosi nerazzurri sarà come quando scartavamo il regalo e c’era la scritta “batterie non incluse”. Perde il Toro, l’Atalanta non ce l’ha facile, per guadagnare posizioni in classifica bisogna vincere,  badare al sodo insomma, sarà per questo che mi piacciono poppe e culi. Immagino lo stupore degli scettici ad oltranza magari davanti a un doppio sorpasso, come la nipotina del Bambi quando lo ha visto tirare su il finestrino della Panda con la manovella. Per lo stupore negli occhi degli scettici ci vuole un buon collirio tre volte al giorno. Potrei anche togliermi definitivamente un dubbio oggi, perché l’Inter ha perso, il Toro ha perso, se Atalanta e Lazio pareggiano, e noi vinciamo, allora Babbo Natale esiste davvero. E se è così temo per la sua salute, e per questa sua recente fissazione di arrampicarsi alle finestre, perché penso che sono quasi 50 anni che Pino Pinelli volò da quella della Questura di Milano. Se la Fiorentina vincerà, solo la tredicesima potrà addolcire il Natale del Fronte Gobbo Interno. Senza tredicesima non rimarrà che ruttare Jingle Bells. Hamsik come Maradona, Veretout grasso come Maradona. Nei presepi napoletani di quelli che non vogliono offendere i seguaci delle fedi minori hanno messo un pastore con la maglia dell’Inter. Anche se bisogna dire che l’Inter era svuotata mentalmente dalla sfida con il Pordenone. E non accusatemi di esultare smodatamente, perché soffro di una disfunzione emotiva per cui voglio bene all’istante a chiunque faccia gol con la maglia Viola. Biraghi incluso. Ma capisco anche lo scetticismo maturo del Fronte Gobbo Interno di fronte a certe manifestazioni adolescenziali di gioia effimera. Con l’età i gusti cambiano, da giovane al Bambi i giocatori Viola piacevano tutti, bastava che respirassero, oggi apprezza di più quei giocatori che escono alla distanza, dopo che se ne sono andati i Della Valle.

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