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sabato 23 dicembre 2017

Babacar come il muschio


Non facciamoci illudere da quel paradiso artificiale chiamato vittoria esterna, i tre punti, subdoli e tentatori, non devono cambiare le tradizioni di famiglia, chi vuole può benissimo continuare a comprare il pandoro Maina per scriverci “gioia”. Impossibilitati come siamo a scrivere striscioni perché la notte del solstizio d’inferno di una serie utile, di porte inviolate, di classifica consona, si è fatta più fredda e buia. Quando il Natale non è solo calorie, ma calore della squadra che ci crede fino in fondo. E non c’è da preoccuparsi se la difesa continua a non prendere gol, così come non c’è da preoccuparsi per i nostri biscotti, tanto lo sanno che è solo una piccola avventura senza importanza quella del pandoro Maina. Presto perderemo di nuovo. Non sempre un gol di Babacar potrà salvarci da situazioni imbarazzanti come squallidi zero a zero, a questo proposito sono un po’ di anni che faccio anche il presepe, e così se capita qualche vegano all’improvviso c’è sempre il muschio. Babacar come il muschio. Non vi chiedo di dire che certe valutazioni sono state quantomeno affrettate, non voglio dire che giungere subito a conclusioni vuol dire fare poca strada, è Natale e vi chiedo solo di sedervi dalla parte delle torte. Tranquilli, queste sono quelle giornate meravigliose rese migliori dalle sorprese inaspettate, e per sorprese inaspettate non intendo la vittoria a Cagliari, non sia mai, ma le poppe. L’avversione nei confronti di Pioli è presto spiegata; ha spremuto mezzo limone su un magnifico fritto di paranza locale, roba pescata dalla pescaia di Santa Rosa. Un tempo, quando ancora non eravamo i buongustai che siamo diventati oggi dopo aver frequentato Eataly, Fico, il Camp Nou, il gol di un subentrato ci faceva dire che l’allenatore aveva azzeccato il cambio, oggi no, diciamo che l’allenatore è un ceppicone e che ci ha messo troppo a capire. E forse sarebbe ancora più giusto dire che non abbiamo nemmeno vinto ieri, ma che ha perso il Cagliari. Che sarebbe meglio vincere in casa e pareggiare in trasferta per la media inglese che preferiamo alla zuppa. Che sarebbe meglio vincere ma subendo gol per dare di pippa ad Astori. Che sarebbe meglio sostituire l’allenatore perché la squadra malgrado la serie positiva dimostra di non essere compatta, di non crescere, di non crederci. Di non sabotare come quella dello scorso anno. La zona Europa non può bastarci, diciamocelo, con Oddo lotteremmo per la Champion. Senza Astori saremmo la sorpresa del campionato malgrado i Della Valle. Senza Astori, Pioli e i Della Valle saremmo forse la Juve. Questo bel risultato, insomma, è come quando la mi’ nonna per Natale mi regalava dei soldi in gran segreto sfilandoli dalla manica, pregandomi di non dire niente a i’ nonno, poi arrivava lui e faceva la stessa cosa pregandomi di non dire niente alla nonna. L’omertà come vero spirito natalizio. Quindi non diciamo niente di questo successo e continuiamo a criticare come se niente fosse.

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