Il
modo di comunicare è decisamente cambiato negli anni, da quando usavamo
coriandoli di carta per salutare le formazioni, ad oggi che le le
telecamere ci frugano dentro alle emozioni, quasi in endoscopia,
disorientati come siamo davanti a display e al piatto fumante dello
spezzatino di tofu delle televisioni. E ognuno si difende come può,
Cassano quando se lo ricorda mettendosi la mano davanti alla bocca, e il
povero Garrone non ha avuto certo questa fortuna. Moggi usava le schede
telefoniche svizzere, Conte il telefonino per fare le sostituzioni
dallo Sky Box bypassando così squalifiche virtuali, Grillo fa le
Parlamentarie online e il PD le Primarie hotline decidendo con Bersani
di metterlo in culo al Paese. Non dico che Renzi fosse stata la
soluzione ideale, ma se avessero davvero voluto un candidato autorevole
in quel senso avrebbero potuto pensare almeno a Rocco Siffredi. I
giocatori comunicano su Twitter, le società rispondono all’Ansa mentre
ai tifosi viene l’ansia, monta anche se non c’è più Monti ma Viviano in
porta, tra comunicati del medico sociale, quelli del Giudice Sportivo,
fino a quando l’esercito di Radio Blu fuori dai campini non ci racconta
cosa ha immaginato dell’ultimo allenamento a porte chiuse, e a seconda
dell’umore di chi fa il collegamento la squadra risulterà più o meno
tonica, ansia che raggiunge il suo picco massimo però solo quando in
città arriva Ramadani. Anche la gioia per il gol nel tempo ha subito
trasformazioni importanti, alzare semplicemente le mani è diventato
ormai un modo superato, da quando si è preso coscienza che in Italia non
arrestano più nessuno, un atteggiamento ormai utilizzato solo durante
le rapine e solo se indispensabile, ovvero se c’è una qualche pistola
puntata alla testa. Sennò capriole, balletti, pollici in bocca, la gioia
omertosa di chi fa gol alla sua ex squadra, suggerirei a tal proposito a
Pizarro in caso di gol all’Olimpico di alzare la maglia per mostrare al
direttore di gara la tshirt con su scritto “arbitro
ammoniscimi”. I tifosi tendeno a naufragare non più nella classica isola
deserta ma in stadi sempre più deserti, e allora comunicano con gli
striscioni preventivamente autorizzati, che è come chiedere di fare
all’amore alla propria donna attraverso una raccomandata con ricevuta di
ritorno, striscioni che però danno almeno da mangiare a Militello come
le pentole a Mastrota, e i tifosi in cattività, quelli cioè davanti alla
televisione, loro comunicano attraverso i siti web e le radio, e così
chi è figlio unico può trovare un fratello, cugini e zie, basta
inventarsi nick su nick per far crescere la famiglia Viola come quella
dei falsi invalidi. Ci si scrive e ci si da ragione, ci si fa compagnia,
e come per il GPS, per capire di non essere d’accordo nemmeno con il
proprio pensiero facciamo la triangolazione del post per avere la
localizzazione di dove ci siamo nascosti per scrivere di nascosto. Il
primato dei comunicatori comunque non lo conquista Berlusconi, come
erroneamente percepito dall’immaginario collettivo, anche se a lui gli
avvisi di garanzia glieli comunicano di continuo, perché il più puntuale
e prolisso risulta per distacco essere sempre Equitalia. Un calcio che a
sua volta non comunica più passione, tra calendari cervellotici, crisi
economica, povertà tecnica e una bella spolverata di volgarità. Violenza
verbale e razzismo. Nell’era della comunicazione il calcio comunica
incomunicabilità, e per questo Delio Rossi pensò alla fine di risolvere
tutto con il linguaggio dei segni, cercando di lasciare segni sul viso
di Ljajic, forse perché a Firenze non era riuscito a lasciare altra
traccia.
Prima Pensa Poi Parla Poiché Parola Poco Pensata Porta Pena....Chiedo:ma l'uccello esotico variopinto,cioè Romulo,rientra nei ranghi?Osannato per il suo fare tra Garrincha e Hoddle,acclamato per il suo caracollare alla King Kevin Keegan,incitato per i dribbling alla Carrasco o alla Rocheteau(o Didier Six!)non è contemplato da nessuno per domenica?Leggevo ieri Prizio,che come al solito era li a far nulla,a non incidere nella civiltà odierna e mi domandavo se quel pezzo che ha scritto avesse originalità,se svelasse qualcosa di veramente "giornalistico",se accendesse una querelle.Nulla.Piatto come la tora dell'altro giorno.Un poema per scrivere che Ramadani è venuto a rompere i maroni....Bastava lo chiedesse e avremmo spiegato,a Prizio,che Ramadani è un artista,vive di arte.L'arte del ricatto,come quasi tutti i procuratori.
RispondiEliminaChitarre africaneIeri
RispondiEliminae'morto Alvin Lee, un mito."I'm going home" suonato a Woodstock,
e'espressione chitarristica che nessuno potrai mai superare ne'
avvicinare.
Lele
Si dice che Pradè voglia portare a Firenze Ruffier, per la porta...Se è quel che ho visto, è reattivo, bravo in uscita bassa, ma è "piccoletto", quasi non esce alto, e non mi sembra volare molto tra i pali. Visti i trascorsi spero proprio che il portiere non lo scelga Pradè...
RispondiEliminaGrandissimo Alvin Lee...
RispondiEliminahttp://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Fiorentina/07-03-2013/fiorentina-decisa-porta-si-cambia-obiettivo-ruffier-92350582489.shtml
RispondiEliminaLouis, a me questo francese non convince molto, e credo non costi nenache poco...Certo non pretendo Lloris, ma in giro c'è di meglio.
RispondiEliminaBoruc.
RispondiEliminaMagari, tornasse Boruc...M'importa assai de piedi! Si divertirà un po' più Gonzalo, eheh
RispondiEliminaDi Ruffier un mi piace nemmeno i'nome! A parte le battute, è un portiere solido, molto bravo tra i pali, molto meno fuori. Ha uno stile che non rappresenta il mio ideale di portiere però è efficace. Se non si cambia difensori ci serve un portiere molto più bravo nel gioco aereo.
RispondiEliminaE invece Yakovenko lo conoscete?
RispondiEliminaVita, l'ho visto giocare poche volte, ma da quelle poche mi sembra poca roba, tranne qualche sprazzo...I nomi di oggi insomma non sono entusiasmanti, eheh
RispondiEliminaIo non conosco nè il ruffiano nè il russo (che allora spero, Deyna, che quando l'hai visto te l'hai beccato nelle giornate sbagliate, perchè lo dànno per già preso). Chissà se il Colonnello si sarà ripreso dalla nottata a fihe col Marchese Martelloni.
RispondiElimina«tal Arbeloa, terzino che farebbe fatica a togliere il posto a Comotto.
RispondiEliminaQuanto al resto si potrebbe parlare a lungo del Cerci madridista (De
Maria), del Palombo madridista (Khedira), dell'Aquilani madridista
(Ozil), e mi fermo qui»: meno male perché, se continuava, per portarlo via dovevano prima fargli un'iniezione... Eh sì, «quelle terribili coliche di aria! Come me le ricordo!», per dirla con un blog interessante che è con tutta evidenza ispirato dal capolavoro polanskiano dei Sixties (a proposito, grande AntoineRouge, cosa metteresti al top, per l'ineguale ma geniale Roman: io, dopo tutto, "Chinatown").
Evidentemente, a forza di osservare il Genk (per Vossen), qualcosa è venuto fuori. Parametro zero, per il sostituto di Pasqual. Bella boccia. Con Ruffier continueremmo con la tradizione di Quelli Che Non Escono (o lo fanno alla cazzo di cane): ma in porta vale tre Viviano e un Neto e mezzo. Se arriva vuol dire che c'è pacchetto d'affare col mio assistito, Auba-Auba. Pollock, leggo su cloaca che i' Dorf preferisce acqua salata, benché priva di plancton: mi sembra normale ma il fatto che non lo si veda più da queste parti vuol dire che ha accolto la tua suggestione? Certo che sputare nel piatto, quantunque con spruzzo di delfino, non era molto coerente. Grazie del pensiero, Vita: in effetti quel debosciato (con stent coronarico, da notare) mi trascina in diavolerie che non sono più per me anche se Attila crede e spaccia che siano ancora per lui (il Patriarca sfoglia il libro dei ricordi e fra poco lo raggiungo).
RispondiEliminaPunto interrogativo, dopo «Roman».
RispondiEliminaSì Colonnello, Chinatown resta il suo capolavoro, senza dimenticare, tra i tanti grandi film girati, il suo esordio con Il coltello nell'acqua.
RispondiEliminaQuindi,BLIMP,eri tra l'incudine e il Martelloni....
RispondiElimina...e subito gol di Bale, per le polluzioni africane di Lele...
RispondiEliminaIo sono per Repulsion e Chinatown
RispondiEliminaAltra rimballata per l'Inter
RispondiEliminaAmala, pazza Inter! Ahahahahah
RispondiEliminaSignor Deyna ma che fa, ride? Non lo sa che nelle competizioni internazionali si fa il tipo per le squadre italiane?
RispondiEliminaQuesta invece la dedico al Dorfino curioso: "ma che fa Canà, ORIGLIA??!!"
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=_iAujJJc770
Il Patriarca ogni tanto, senza esagerare, qualcosa per rinfrescare la memoria lo mette in opera (e non vuol dire che mette la capoccia sotto la cannella), ancora l'oblìo e la pace de sensi sono lontani (forse).
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