
Firenze
gronda di nuova passione, e a parte una piccola fronda, con questo
sentimento ritrovato, oggi il tifoso potrebbe riempirci un secchio,
finalmente si è riaccesa la luce e con l’Atalanta già si parla di
trentamila persone. Ventimila in più delle leghe dell’ultimo Verne di
Vernole sotto il mare della pontellizzazione. Bisogna veramente dire
bravi a tutti, questa volta nessuno escluso, perché la Fiorentina oggi
è il miglior progetto, la squadra che gioca il calcio più interessante,
un grande gruppo e tanta, tanta competenza. Pradè e Macia sono stati il
nostro consorzio di bonifica dell’ambiente, come quello di Bradano e
Metaponto, capaci di ricostruire tra la malaria di giocatori con la
mamma malaria e tifosi malati, in maniera impeccabile e impensabile
anche per chi come me parla alle galline insieme a Banderas. Si insomma,
anche per me che cerco di vedere la ruota del Mulino Bianco dalla
finestra della vita, io che inzuppo le Macine nell’ottimismo non mi
sarei mai aspettato una pontellizzazione così raffinata, diciamo come
quei look finto trasandati dove la barba è incolta ma studiata, così
come questa che alla fine è solo una finta pontellizzazione, che piace
fino a riempirci lo stadio, molto meglio di un look ingessato come
quello dei Della Valle, perché il troppo cachemire stroppia, come voler
ristrutturare il Colosseo invece del conto corrente di Montolivo. Alla
fine operazioni come le cessioni di Nastasic, Gamberini e Behrami sono
ammantate di smobilitazione solo apparente, perché sono invece delle
sdruciture posizionate ad arte per far credere a un progetto vissuto,
finti graffi sul cuoio del portafoglio chiuso del padrone, supermercati
dove svendere i sogni, dall’”Esselunga prezzi corti” al nuovo marchio
“Della Vallelunga braccini corti”. Siamo una squadra casual, finto
casual naturalmente, perché il denim è prezioso come i piedi dei
centrocampisti, tutti i particolari sono curati, come i rivestimenti
Poltrona Frau su Italo, tutto è stato scelto perché potesse essere
funzionale al gioco ideato dal nuovo fenomeno della panchina, quando il
top player non c’è e nessuno se ne accorge, così come la
pontellizzazione e Montolivo. Intanto mancano pochi giorni alla prossima
partita che potrebbe lanciarci definitivamente nel bel mezzo della
lotta per la Champion, e mancano pochi giorni anche alle primarie, dopo
il confronto televisivo su Sky tra Preziosi, Tutunci, Pupo, Totò sceicco
e Giorgio Mendella, il tifo Viola sembra essere sempre più orientato a
fidarsi di quest’ultimo, perché a differenza dei Della Valle fa rima con
Montella, che è una garanzia visto che anche Giorgio è uomo abituato
agli avvisi di garanzia. E questo piace tanto a Firenze. E uomo avvisato
è mezzo salvato, per questo è tutto un susseguirsi di appelli per
mantenere alta la concentrazione, per cercare di frenare i facili
entusiasmi di fronte ad una partita difficile come quella con
l’Atalanta, che potrebbe sempre presentare il conto salato della
smobilitazione a scoppio ritardato. Una tempesta che i metereologi del
tifo hanno annunciato in largo anticipo, fulmini a ciel sereno, forse
Toni e fulmini, o forse ancora Colantuoni. Dicevamo alla vigilia che
quella di Milano poteva essere una svolta, e lo è stata visto che
eravamo sempre arrivati al bordo della consacrazione e ogni volta che
dovevamo fare l’ultimo salto non lo facevamo mai, scontando con le
grandi la nostra dimensione, e allora vogliamo puntare ancora sullo
stesso atteggiamento propositivo e cercare quella quinta vittoria
consecutiva che non c’era riuscita nemmeno con Prandelli. Non ci
interessa più nemmeno aspettare il referto medico sugli infortunati,
tanto sappiamo che chiunque giocherà avrà il vantaggio di usufruire del
perfetto impianto di gioco costruito da Montella, il gruppo è unito e
sempre pronto a darsi una mano, così che il problema della quinta
vittoria consecutiva non ci dovrebbe essere, magari per quella dopo a
Torino si, perché una mano non basterà più per contarle, e allora potrà
essere davvero un problema serio, perché se aspettiamo che un’altra mano
ce la diano i Della Valle, stiamo freschi, ci ritroveremo senza un
progetto e allo stesso tempo in manovia con un contratto a progetto.
Insomma, come sempre faranno le nozze coi fichi secchi, o meglio, tanto
mastice al posto dell’astice.