Non li vorrei i rapporti conflittuali, ultimo quello di ieri con utenti che alla fine se ne vanno, vorrei stare sul divano con la coperta mentre fuori piove a parlare di quanto siano belle le Ninfee di Monet, i Notturni di Chopin, le poesie di Neruda, le fotografie di Salgado, e se ci rientra anche della barba di Dragowski. I conflitti li lascerei a chi si annoia. Godo per piacere personale insomma, mentre guardo fuori dalla finestra e vedo nuvole di forme diverse. Sono altresì convinto che l’ultima parola dell’ultimo dinosauro sia stata “Dal nome del nuovo allenatore capiremo le intenzioni della Proprietà”. Da un punto di vista marketing propongo le mascherine con il logo della Riblogghita glitterato per riconoscerci tra disagiati al supermercato. Non andava bene la Superlega ma neanche che la Roma partecipi a tornei di tennis per arrotondare. E poi sarebbe anche arrivata l’ora di aggiornare certi modi dire che non ci rappresentano più, un po’ come la Vespa e il cappello di paglia dei film americani, vecchi stereotipi che vogliono raccontare un Italia scomparsa da tempo. Sarebbe sufficiente sostituire la “hannuccia horta” con la “hanottiera horta” per esempio. E poi “Chiesa mai alla Juve” equivale a 500.000 vaccini entro la metà di aprile, entro la terza settimana di aprile, entro l’ultima settimana di aprile, entro il 30 aprile. Mentre a Joe non darei neanche una pianta grassa da gestire. Ma ci sarà tempo da qui alla fine della stagione per fare il punto della disperazione. Come nota di ottimismo che non sia la Coppa Italia Primavera, o la solita notizia dell’interessamento della Lazio per il nuovo Baggio, il Bambi ieri è tornato a piedi dal lavoro, e in un posto senza un’anima a giro si è tirato giù la mascherina per recuperare dal fiatone. E’ stato allora che lo ha investito un profumo forte di grigliata, rialzata velocemente ha realizzato che a casa lo aspettava il minestrone. La mascherina va tenuta sempre.
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