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giovedì 9 gennaio 2020

Tra proverbi e raffinate strategie



Il Bambi un po’ perché non ha ancora capito se l’IMU si paga con i soldi che non sono un problema, e un po’ per certe foschie di stagione e di futuro, ha rispolverato un vecchio classico rivisitandolo. Parole d’amore verso la Viola e di scetticismo per la situazione attuale divisa tra classifica e mercato di gennaio. Nasce così “ho scritto t’amo sulla nebbia”. Ma forse quella di Rocco è una raffinata strategia per risultare simpatici a tutti retrocedendo. O forse ancora è come se ci aspettassimo la catastrofe per salvarci. Crolla tutto comprese quelle cazzo di scale elicoidali, e forse dopo, chi sopravvive, forse, potrà rivincere una partita. La mia paura è che a forza di provarci e riprovarci ci si possa riuscire davvero a retrocedere considerando che ha piovuto in Australia. E quando penso di più a questa triste eventualità è in quel preciso istante in cui rientro a casa la sera e appoggio le chiavi sopra il tavolo dell’ingresso. Il Bambi sostiene addirittura che non sono tutte rose neanche per quelli che non trattano Cutrone. Spesso se son rose significa essere a un ristorante, se non addirittura a un semaforo. Prima di prendere definitivamente coscienza della gravità del momento c’erano ancora tifosi superficiali che mangiavano i pistacchi davanti alla TV, figurati, poi la punizione di Orsolini e niente è stato più come prima. Il Bambi che invece non prova vergogna nemmeno per la barba di Dragowski, usa lo zampone avanzato a mo’ di hamburger, lo posiziona sul panino da hamburger e poi ci spalma sopra il Philadelfia. Una sorta di Joe Barone, ma più statico. E forse con la terza guerra mondiale, e il fisiologico aumento della mortalità anche tra gli allenatori, si apriranno nuove opportunità per Montella. Mentre Di Francesco si è già riciclato e adesso è uno dei tre de “Il Volo”. Ma alla fine alla fine la saggezza popolare trionferà, almeno quella, e così il giardino del vicino quando il vicino è il Bambi sarà veramente sempre più verde ora che può coltivarci la cannabis e così dimenticare che per Iachini quella era una punizione di seconda.

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