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venerdì 17 gennaio 2020

Le parole che fanno più male


Io prenderei spunto da questa pubblicità brasiliana di condom, e approfittando delle ruspe di Rocco che tanto è ripartito e sa una sega, aprirei una fabbrica nell’area fiorentina solo per aggiungerci Gasperini. Un “arrivederci” invece lo rivolgo a Percassi, che è una forma più educata di quella espressa dai tifosi Viola allo stadio, ma il cui intimo significato è spesso il contrario del suo significato letterale. Premetto che io non faccio testo, la mia incompetenza e faziosità mi hanno addirittura precluso di vedere le potenzialità Champions della stagione scorsa, così aggiungo senza vergognarmi che quando vedo Rabiot lo scambio per Montolivo. Intanto Rocco, gessato e mitraglietta, ha risposto a Gasperini e alla banda degli onesti. Il problema di quei due di Bergamo è che non conoscono se stessi, altrimenti integerrimi come si credono dovrebbero denunciarsi alle autorità competenti. Comunque io ho sempre apprezzato il fascino discreto delle dichiarazioni post sconfitta di un gobbo nell’anima. L’ordine dei giornalisti in previsione della prossima partita dell’Atalanta al Franchi, ha inserito tra le procedure di accesso alla sala stampa quella che vede l’obbligo di indossare il giubbotto antiproiettile per intervistare Gasperini. E visto quello stinco di santo che allena l’Atalanta preferisco lo stinco di maiale. Non maiala. Poi dopo aver visto sul portone di una casa di via dell’Ariento scritte offensive nei confronti a dir loro della zoccola che ci abitava, e subito sotto le scuse per aver sbagliato portone, siamo sicuri che ce l’avevano con lui e non con il suo secondo? Comunque a prescindere da chi offende chi, trovo che la cosa più rivoluzionaria sia diventata la gentilezza. Se è vero che ci sono parole che fanno male, è altrettanto vero che ce ne sono di quelle che fanno male per non essere state pronunciate. Nessuno tra insultanti e insultati ha ancora proposto, anche in maniera ruvida come sanno fare solo loro, che America ed Iran potrebbero costruire bombe d’acqua e lanciarle in Australia. 

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