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martedì 1 ottobre 2019

Editoriali contaminati dal cloro



La partita col Milan è andata così bene che niente sembrerebbe poter offuscare quella gioia, se non fosse che vedere ogni volta tutti quei giocatori tatuati una qualche preoccupazione me la fa venire. Me la fa venire specie quando indosso gli occhialini. Così comincio a pensare sempre più insistentemente, e questo succedeva anche quando nuotavo prima e dopo una sconfitta, che un giorno pure il David di Michelangelo possa pensare di farsene qualcuno. Quanta superficie vergine bianca. Quanta possibilità di svecchiare quell’immagine. Immedesimarsi, vedere cioè l’autunno dal punto di vista del riccio invece che da quelle piccole lenti che dopo un po’ non si vede quasi più un cazzo. Ed è facendo queste riflessioni che mi viene naturale mettere in dubbio di aver mai avuto vent’anni. Poi visto il numero degli editoriali pubblicati, comincio ad avere paura riflettendo tra una vasca e l’altra, a dopo quanti inizierò a pensare di avere sempre ragione. Intanto sono riuscito nell’impresa più difficile, e non mi riferisco ad evitare i crampi, ma quella di mangiare frutta che sappia di frutta. E così dal gioielliere di fiducia ho comprato oltre a galletti e uva aleatico, anche delle meravigliose pesche “la regina di Londa”. Profumate e sode come solo certi culi di donne sfacciatamente giovani. Mentre un milanista di via dell’Orto sta chiedendo in giro il numero di Marco Cappato. Purtroppo per lui alcune delle azioni di gioco della Fiorentina sono finite in tragedia; tipo assist di Chiesa e gol di Ribery. Il tre a zero, la mazzata. E poi una notizia che riporta Opta; nessuna formazione di Serie A ha vinto più partite della Fiorentina a San Siro contro il Milan negli ultimi 10 campionati: 5 successi Viola in trasferta. Questo per dire che il nuoto è palloso ma quando uno è lì a fare vasche su vasche, ha anche molto tempo per ricordarsi quello che ha letto, e a buttare giù idee su cosa scrivere. Editoriali contaminati dal cloro. Mazzarri condannato da Inglese. Ed è stato alla settantasettesima vasca che ho consigliato al tifoso milanista di via dell’Orto, nel caso non fosse riuscito a reperire quel numero di telefono, di ascoltare tre volte consecutive l’ultimo singolo di Tiziano Ferro. Mentre malgrado alla fine fossero state cento non ho trovato risposte da dare al Bambi quando mi chiede il momento storico preciso in cui abbiamo permesso al sale rosa dell’Himalaya di entrare nelle nostre vite.

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