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mercoledì 16 ottobre 2019

Alle tre dove nessuno lo sa


Non ti puoi distrarre un attimo che l’indecisione se ne approfitta subito. Ieri sera a un certo punto non sapendo più se guardare “Scemo + scemo”, oppure Porta a Porta con Renzi e Salvini, ho optato per “4 ristoranti”.  A me la storia di quei due sardi che per truffare l’assicurazione hanno utilizzato un cinghiale scongelato, quello che nei loro piani avrebbe attraversato la strada non mi lascia per niente tranquillo. Fossi negli inquirenti proverei a verificare se in famiglia questi signori hanno anche un anziano che riscuote la pensione. Perché magari è nel congelatore pure lui. Intanto sto sostenendo come un leone la mia personale battaglia contro il naso tappato per colpa del cloro. Starnuti a momenti e fazzoletto incerto, ma non mollerò. Non gliela darò vinta. Viva le narici libere e i respironi per odorare il lampredotto all’uccelletto. Poi ci sono quelli a cui viene l’influenza in concomitanza della raccolta delle olive. Come il cloro, le olive evidentemente danno noia come il cloro. E che queste settimane vuote di Fiorentina vi spingessero alla ricerca di funghi lo posso anche accettare, ma sappiate che le castagne non sono di tutti. Attenzione che alla prossima sosta potreste diventare anche cacciatori di miele come i nepalesi. E poi strani movimenti con la pila del telefonino, quando le due sono di notte, le quattro sono di mattina, mentre le tre nessuno lo sa. L’ora in cui Vlahovic gioca dal primo minuto, lo stadio nuovo non è illuminato a giorno, ma a nessuno lo sa, Eva invece del serpente ama Ribery. Alle tre dove nessuno lo sa nasce uno dei più grandi equivoci, c’è chi chiede al Bambi se ha mai sentito parlare del prodotto interno lordo, lui non risponde pensando a un sondaggio sui prodotti per pulirsi dentro dai sensi di colpa, dall’altra parte gli fanno presente che chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Solo alle tre dove nessuno lo sa, possono scambiarlo per una persona cortese.

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