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martedì 22 ottobre 2019

Scelta sbagliata


Primi tempo osceno, lenti, imprecisi, senza qualità, settimane ad aspettare un pareggino, come se la Beatrice citofonasse per dire di aver lasciato le poppe in cucina, accanto al cestino della frutta. Perché non ci sono solo culi che parlano, ma anche poppe. Aspettare così tanto per niente è come aspettare che la tisana si raffreddi. Che alla fine è quel tempo lì che ti fa digerire (la partita), non la tisana. Uno spettacolo da mostrare ai nostalgici di Marzullo. Se Renzi cerca i delusi di Sinistra, qualcuno ieri sera ne ha trovati anche a destra e a manca. Il pensiero del Bambi è che il primo tempo avrà creato anche disagio, ma mai quanto Vlahovic che al settimo di recupero salva il Brescia ribattendo il tiro a colpo sicuro di Castrovilli a un metro e mezzo dal gol. Certe partite sono come un viaggio in treno, solo che sull’ultimo vagone c’è Donato Bilancia. A proposito di Brescia ho saputo da amici degli amici che Gasperini dopo l’intervista post-Roma, si è confessato con un prete bresciano, che in quanto anti bergamasco ha subito diffuso le sue parole, avrebbe detto di aver calpestato la dignità altrui per raggiungere il successo professionale e adesso sopprime i sensi di colpa con lo Xanax. Sembra che il prete gli abbia indicato i piedi evidenziando che avesse pestato anche una merda. Chiesa che prende il giallo su simulazione sembrerebbe però dargli ragione, Gasperini attendibile a proposito di simulazioni visto che è da tempo che fa di tutto per non sembrare quel viscido che è. L’unico entusiasta di questa partita potrebbe essere Vincenzo Mollica, l’ho sempre visto entusiasta di qualcosa. Data la superiorità tecnica, e il fatto che il Brescia nell’ultima mezz’ora era sulle ginocchia, più brutto di questo pareggio l’intervento di Pulgar su Dessena, più brutto dell’intervento di Pulgar su Dessena, il rammarico di aver rinunciato alla puntata di Montalbano già vista tre volte. Ma sempre meno di partite così dopo la sosta.

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