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lunedì 26 novembre 2018

Non ci resta che rimpiangere



Se devo dare la colpa a Pioli lo faccio subito così mi tolgo il pensiero. Se però si vuole dare colpa all’allenatore a prescindere dallo svolgimento della partita, e quindi malgrado le occasioni da gol create e fallite, i limiti tecnici individuali, l’imprecisione nei passaggi e nelle scelte, fino allo sfortunato palo, si rischia di fare la fine di quando certi dannati bambini dicono “ceppicone” e tu con gli amici per farti ganzo “fagli sentire come lo dici”, e non lo dicono facendoti passare per un falso contestatore di Pioli. Direi quindi che c’è un problema d’attacco, e che per questa settimana non possiamo nemmeno esaltarci con l’Atalanta di Gasperini, né con il Sassuolo di De Zerbi. Oltretutto Ilicic è stato espulso, Sarri bacchettato da Pochettino, Ancelotti frenato dal Chievo, che è facile da battere solo quando siamo noi a vincere, e poi c’è Saponara che va in panchina nel derby di Genova. In questa visione pessimista per il quinto pareggio consecutivo, a proposito di derby della Lanterna, nel buio pesto delle emozioni, ricordiamoci di metterci i pinoli. Solo Beppe Iachini potrebbe ridarci la vittoria perduta. La cattiveria questa sconosciuta, poca convinzione sotto porta in cambio di molta imprecisione. Per fortuna la difesa, se penso che il Milan schiera Abate, Zapata e Rodriguez, che fa uno a uno come anche Genoa - Samp, neanche avessero LUI in panchina. La vittoria ieri era strameritata non andiamo a cercare le more di gennaio perché con questi cambiamenti climatici magari le troviamo pure,  e poi c’è da fare la marmellata. Comunque Pioli non è un centravanti. Così sono uscito alla ricerca della felicità, quello stato d’animo a cui punta l’uomo disperato per i pareggi, mortificato dal mancato utilizzo di Vlahovic, che si ritrova frustrato per l’insoddisfazione. Il Bambi invece è rimasto a casa a vedere Lazio - Milan perché tanto è ormai rassegnato. Non prova quasi più niente. Dopo il filotto di zero vittorie e zero sconfitte, le partite della Fiorentina gli provocano quella stessa piccola ansia di quando deve scegliere il gradino sulla scala mobile.

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