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lunedì 27 agosto 2018

Vittoria thriller


Ieri è andato in scena l’altro campionato se è vero che sabato la Juve ha tenuto in panca quel Douglas Costa che in tutte le altre squadre farebbe anche il presidente. E l’Inter batte in testa (pelata). Ho cenato tardi così quando mi sono accorto che alcune vongole non volevano aprirsi le ho ammonite di non fare lo stesso errore di Pioli che non si apre ai giovani presentando una squadra più che altro giovanile. Merenda invece con la “Rustichella” per dare il mio contributo alla ricostruzione del Ponte Morandi. La Fiorentina vince il primo set malgrado il suo allenatore continui a non capire che un cioccolatino è più buono di una tavoletta intera. Montiel ancora da scartare. Sei gol Viola con 5 giocatori che hanno meno di 23 anni è frutto di gerontofilia tattica. Benassi e Gerson (grande esordio) i miei migliori, poi Fernandes in cabina di regia e Simeone affamato fino all’ultimo respiro. Strano modo di schierarsi della difesa sulle punizioni abbassando la sua linea all’altezza dell’area piccola. Il Bambi era soddisfatto però non come mi sarei aspettato dopo una goleada, il 6 a 1 non da adito alle recriminazioni di cui un tifoso mai contento come lui si nutre. Mi ha detto che le vittorie larghe sono belle, ma sono nulla in confronto alla soddisfazione di un applauso singolo, non per la Viola, ma per schiacciare una zanzara che ti ronza intorno. E per la serie le vittorie a Firenze sono sempre un thriller, ecco i cori contro la proprietà e il controcanto dei fischi di dissenso dei più. Per tutti i thriller che ho visto mi sento in grado di dare un consiglio a chi vive la vittoria troppa larga con quelle tensioni tipiche, mai e poi mai mettere sul lavandino del bagno un armadietto con lo specchio. Ogni volta che si richiude è statisticamente provato che c’è uno dietro. Spesso l’assassino della passione.

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