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sabato 11 agosto 2018

La base ritmica


Combatto l’autofinanziamento col lampredotto, mi mangio un panino e sono felice. Sono una persona semplice, mi basta un morso per dimenticare che l’Eintracht di Francoforte ha blindato Rebic e così addio tesoretto. Che la Fiorentina è la squadra più giovane della serie A ma a Pioli non piacciono i giovani. Combatto con il cibo di strada i fast food delle opinioni dove il tifoso soddisfa la fame di polemica. Il Bambi mi ha ascoltato in silenzio e poi ha replicato che fortunatamente a lui il lampredotto non fa quell’effetto perché se gli passasse la rabbia non saprebbe più che cazzo fare. Capisce benissimo che la passione può essere presa con filosofia, con spirito, direttamente nel culo, o con la salsa verde. E così come a lui danno noia i mercati fatti di prestiti a me da noia la sua tovaglia plastificata sul tavolo della cucina. Spero che adesso i DV tornino ad essere più vaghi nelle risposte, troppa chiarezza ammazza il desiderio, in modo da lasciare quel gioco di vedo-non vedo che tanto fa eccitare noi tifosi. Se conosco i miei polli mi auguro che molto presto si cominci a pensare seriamente di fare dei corsi gratuiti per diventare vecchi. Mi viene da pensare che prima dei Social i grandi contestatori si distinguevano attraverso l’arte di incenerire con lo sguardo. Ma questi sono solo discorsi fatti davanti a un trippaio che fa la base ritmica con il coltello sul vassoio di acciaio, manca veramente poco e torneremo a gioire per un gol, quel momento magico dove nascono improvvisi gli abbracci. I più belli? Quelli nei minuti di recupero e quelli con la faccia in mezzo alle poppe. Poi la notte di San Lorenzo, una terrazza che aiuta, così il desiderio che il prossimo obiettivo non sia più il settimo ma il “semelle”.

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