.

.

martedì 21 agosto 2018

Angoli di visuale


Quando le ferie sono agli sgoccioli e i lunedì stanno per recuperare la propria indole, l’ultima domenica in spiaggia si fa sempre più triste col passare delle ore. Sulla Feniglia lato Ansedonia quando il sole è cominciato a calare si sono notati babbi piangere, anche se al momento di rispondere ai figli sui motivi, si è parlato di bambini che erano passati con la pistola ad acqua. Ma non c’erano bambini armati a quell’ora. Quei lunedì tornano puntuali come l’espulsione di Mazzarri per protesta dopo un presunto rigore a favore non concesso. Il Bambi non va in vacanza ufficialmente per evitare le code del rientro. Ma in realtà è rimasto terrorizzato da quell’avventura a Follonica nel ‘78, era in acqua per cercare di abbordare la tipa dal gran culo adocchiata in spiaggia, si erano scambiati solo qualche sguardo, cercò così di rompere il ghiaccio dicendole che era bellissima mentre nuotava, lei rimase immobile e lui lo interpretò come un invito ad avvicinarsi, le si fece incontro quando lei lo pregò di starle lontano perché stava pisciando. Rimanere in ferie vuol dire anche continuare ad apprezzarne i colori, i sapori, anche gli amori, è sempre bello guardare gli innamorati sulla spiaggia al tramonto. Seri, silenziosi, sorrisi appena accennati, lei con poppe ipnotiche probabilmente dure come il marmo. Ci mettono tempo le cose a diventare familiari, quindi è bene rimanere ancora per non aver fatto del lavoro inutilmente. In vacanza gli angoli di visuale perfetti sono tre; quando dalla finestra vedi il mare, quando dal mare vedi bene lo zaino con dentro il telefono e il portafoglio, quando da sotto le lenti scure degli occhiali da sole puoi guardare liberamente culi e poppe senza essere visto. Anche cosce. E quando non sei distratto dalle dune, puoi condannare Salvini per i selfie, ma ti ricordi anche quelli di Renzi alla Leopolda per i funerali del PD.

Nessun commento:

Posta un commento