Diciamo che almeno abbiamo capito una volta per tutte l’importanza di Borja Valero, un grazie quindi a Gervasoni che ci ha ricordato di quel suo valore che poco si sposa con la tribuna, questo però non giustifica la prova scialba di una Fiorentina molto molto deludente. La squadra non risponde affatto all’affetto della sua gente che l’accompagna allo stadio, risponde solo al suo popolo innamorato aderendo allo sciopero, anche se non devono aver capito bene che era solo di dieci minuti. Ed ecco le nozze di Cana, o meglio Cana che va a nozze nel cuore di un’area di rigore presidiata da fantasmi, Candreva intanto tagliava a fette ripetutamente il campo nel deserto di una squadra senza anima e senza le giuste distanze tra i reparti. I ritmi sono quelli di un flash mob, la precisione dei passaggi è quella di un casa visitata dai ladri. La Fiorentina è derubata dentro, Borja Valero e Montella in tribuna, Pizarro in commissariato a fare la denuncia, anche se la Lazio non ruba niente, vince e merita, potremo dire che Reja è stato fortunato a trovare la peggiore Fiorentina dell’era Montella. La difesa bocciata in blocco, anche Neto che prende gol sul suo palo non mi convince più di tanto, anche se poi ci salva da un due a zero che sembrava più probabile del pareggio, centrocampo con il solo Matri a prendere la sufficienza, lampi di classe di Wolski e dinamismo a sprazzi di Anderson. Davanti il niente. E’ mancato anche il giusto atteggiamento, è mancata la cattiveria, sgonfi come un canotto dopo una lunga estate calda, un canotto per di più senza remi di Borja Valero e senza il suo Schettino. Ci fossero state almeno le moldave ci saremo schiantati sugli scogli di questa sconfitta interna con meno rammarichi, niente di niente, non si salva proprio niente. Anzi, salvo l’immagine della squadra che arriva allo stadio in pullman. Solo quella. Ho conosciuto un’altra squadra in questa stagione, voglio solo sperare di ritrovarla prima di domenica, vediamo intanto se il ricorso ci ridarà Borja Valero, almeno Pizarro comunque rientrerà sperando anche in una trasfusione di globuli rossi, ci sono tre partite contro la Juve che in questo momento mi sembrano più un grande fastidio che un concentrato di emozioni, la forte delusione per quanto visto ieri mi ricorda molto da vicino il disagio vero di quando devo andare da pagare la tassa di circolazione, quella che ritengo una vera e propria seccatura, appunto, cerco sempre di fare il furbo come Ambrosini che tenta la simulazione e immediatamente viene colto in flagrante, perché l’impiegata mi chiede la targa. Quella che poi leggiamo ormai al Napoli per non parlare di Roma e Juve che giocano evidentemente un altro campionato. Seccatura, si, perché ogni volta perdo un sacco di tempo a smontarla e rimontarla. Così come il sogno che la Fiorentina vinca alla fine qualcosa.