Dopo
lo zio porco per il quale Prandelli si era preoccupato subito di far
sapere che non si trattava dello zio di Pizarro, ieri dopo la sconfitta
rimediata col Brasile, il CT ha voluto spendere parole importanti anche a
favore di Fabrizio Miccoli sostenendo che anche in questo caso è stato
tutto un brutto equivoco, proprio come il suo 4-3-1-2, ribadendo con
forza che anche qua non c’entra niente quel porco dello zio di Pizarro
in quanto “quel fango di Falcone” uscito fuori dalle ormai note
intercettazioni era riferito al Giulio Falcone ex Viola reo a suo tempo
di avere fatto un intervento molto duro sul Romario del Salento. Per
evitare tutti questi malintesi Cesare Prandelli, primo a livello
mondiale, ha deciso di farsi assistere ad ogni intervista da un
traduttore simultaneo, un mental coach in grado di tradurre l’ovvio in
qualcosa di più interessante, per evitare così gli spiacevoli equivoci
che nascono da chi le pile non le sostituisce ma le bacia, da chi
sostituisce Dio con lo zio, lo zucchero con l’aspartame, da chi
sostituisce Aquilani dopo mezzora perché terrorizzato che la sua
carriera possa finire come a Pear Harbor. Montolivo e la Tac sono invece
l'esempio tipico del ritardo cronico del nostro servizio sanitario reso finalmente
possibile dall’efficenza brasiliana, un ritardo che ha origini fin dai
tempi della denuncia Viola, quando Cognigni dichiarò “finita la farsa
gabbato lo Santo”, insomma, Montolivo mentiva perché già allora non stava bene e aveva bisogno della Tac dopo che Galliani e Pallavicino gli avevano fatto il lavaggio del cervello per spiegargli come metterlo in culo alla Fiorentina ,
mentre il Santo contro la Spagna è diviso davanti alla grande scelta
su chi affidarsi per evitare un’altra giubbottata, se alla sangria
preventiva per dimenticare o se alla sacrestia per sperare e dare vita così a
una leggenda tipo santo bevitore. Speriamo che Cesare trovi una
suprema, ultima lucidità nell’alcol che gli scolga la lingua da quel
bresciano d’accatto e dopo aver chiesto scusa a quella fava dello zio di
Pizarro dopo averlo offeso per interposta persona, prima confessi di
aver bestemmiato e poi di essersi messo d’accordo con Bettega, e se
proprio se la sente già che c’è rinneghi definitivamente anche Dainelli e
il suo lancione. Non si sa se sia più brutta questa Nazionale o la
squadra Rai che la segue, se il Brasile di Scolari sia addirittura più
brutto di quello di Lazaroni, se Chiellini sia il più brutto della
manifestazione, se sia più brutto buttarsi come Balotelli o come Neymar,
se sia più brutto essere uccellati come Viviano o come Buffon, se
faccia più male essere infilati da un Flintstone oppure da un Alighieri
che è comunque anche lui uno degli Antenati più cari, oppure se pur tra
le brutture della Confederetions Cup fanno più male le parole di Jovetic
che vuole crescere con Conte o quelle del Romario del Salento, si,
forse l’espressione idiomatica “quaquaraquà” di Sciascia potrebbe
aiutarci «
Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci
riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la
divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i
(con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… » io aggiungerei
anche gli omimiccoli.
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