E' una sconfitta umiliante che lascia un po’di
amaro in bocca, dalla quale però dobbiamo ripartire dimostrando di saper
crescere, contro una magnifica Spagna che si merita di alzare la coppa, è stato
comunque un grande Europeo oltre ogni più ottimistica previsione, chiuso
davanti a una lezione di gioco che dimostra come il calcio spagnolo sia di un
altro livello, praticato con lealtà sportiva e rispetto degli avversari, come
nel nostro caso che dopo averci fatto un gran culo, alla fine ci hanno messo la
poMata. E diciamo anche che con Caronte che traghetta caldo dimonio in una
città che per questo sbraga, il cappotto
firmato Balenciaga è stato gradito come una colica renale, e quello che da più
fastidio non è tanto la renella, il calcolo urinario, o tutti i vari calcoli
che si possono fare se sia stata o no una batosta unica nella storia di una
finale europea, ci danno più noia tutte quelle manfrine iniziate subito dopo,
dalle recriminazioni per la condizione fisica, alle polemiche sui calendari,
dalle richieste di stage, fino a quella di una maggior feeling da parte dei
club, gli Azzurri sono arrivati a giocarsi l'Europeo con tutti questi presupposti,
e su questi si dovrà continuare a misurarsi, Prandelli se ne avrà ancora voglia
dovrà confermare la bontà del percorso finora intrapreso senza cominciare a chiedere
rassicurazioni, altrimenti ci riviene in mente Bettega, che dopo il caldo, il
cappotto, i calcoli e il lunedì, è quanto di peggio possa inquinare i nostri
pensieri, e non vorremmo mai che alla fine, dopo i Della Valle, i nuovi tifosi
della Nazionale se la rifacessero adesso anche con Abete e Albertini, che tra
l'altro non sono nemmeno marchigiani. Personalmente ringrazio gli Azzurri per
un Europeo dove si è vista una traccia importante, speriamo che ci porti
davanti a una squadra che sappia poi esprimere le qualità dei suoi giocatori e
del suo tecnico nel prossimo mondiale, onore alle Furie Rosse che ci hanno
mostrato un calcio spagnolo prezioso come un Pata Negra, dal sapore unico, che
ci sia Messi, Del Bosque o Guardiola, e a sentire parlare di stage quando ci
sono squadre di club nel nostro campionato che hanno in campo dieci stranieri è
quantomeno ridicolo, il nostro calcio è questo e anche grazie a questo ha sempre
saputo ritagliarsi angoli di gloria, abbiamo battuto inglesi e tedeschi,
teniamoci stretta questa soddisfazione e il fatto che Prandelli ha fatto un
grandissimo lavoro, se si pensa da dove venivamo e a seguito di quali figure,
poi chissà magari Abete i due acquisti italiani glieli prende davvero a
Cesarone nostro, sperando che non siano cinque naturalizzati come invece fece
Corvino e allora vinceremo il Mondiale, sennò non ci sarà da fare altro che due
conti, su Conte e la sua possibile squalifica, e allora quello che era stato
interrotto da un permalosone ascolano potrà magicamente ricomporsi. E adesso
pensiamo alla Fiorentina.