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domenica 22 luglio 2012

Questione di forma

E la chiamano contestazione, quattro esodati sui monti che neanche Heidi saluterebbe, probabilmente frutto della macelleria sociale di Monti, e in cerca di cinque minuti di visibilità prontamente concessa da chi fa da sempre il maggiordomo della polemica. E la chiamano pure ironia fiorentina quella di andare a mostrare l’autolesionismo in t-shirt, insieme a un sorriso vuoto come il cervello di chi crede di fare anche una ganzata. Chi va a rompere i coglioni alla squadra in ritiro non mi rappresenta affatto, questi gran creativi che lanciano idee come Corona lancia le mutande dal balcone della propria demenza, rappresentano solo se stessi, e se uno di questi geni mi venisse a chiedere aiuto dicendo “sono tre giorni che non mangio”, gli risponderei “allora puoi fare il bagno”. C’è da vergognarsi a pensare di essere accomunati a chi s’è fatto venire l’ernia per lo sforzo di partorire una simile stronzata, la Bice che li ha visti da vicino mi ha detto che avevano tutti l’auricolare come Ambra Angiolini, solo che invece di Boncompagni, a suggerirgli certe minchiate c’erano invece i soliti compagni di merende del vuturismo. E una volta assistito alla presentazione di El Hamdaoui e Roncaglia, la Bice, mentre tutti gli inviati sgomitavano per scattare foto agli umorali del tifo fiorentino, ha voluto testarne anche la virilità utilizzando il fascino e la femminilità che ne hanno fatto ormai un’icona della bellezza del giornalismo d’assalto, a differenza degli altri inviati, che il giornalismo prima lo hanno assaltato e poi violentato. Gli ha stanati con un semplice jeans ben fasciato alle sue forme e portato a spasso con dondolante sensualità, facendogli credere di essere rimasta folgorata dalla loro intraprendenza intellettiva, e invitandoli a dimostrarne altrettanta, riferita però non più alla loro testa, ma al loro testosterone. La Bice racconta nell’articolo dedicato ai mal di pancia della tifoseria, un pezzo intitolato “ A Moena i contestatori sono riportati dalla piena”, che una volta fatti entrare in camera, ha voluto mettere a proprio agio suonando per loro qualcosa, così tanto per rompere il ghiaccio, anche se uno dei quattro ha preferito prendere quello dal cestello dello champagne, e per romperlo gettarlo dalla finestra, che poi è anche quello che ha scattato la foto di copertina, dopo che la Bice aveva fatto intendere una certa riconoscenza amorosa. Si insomma, per farla breve, la Bice si era già accorta della loro limitata autonomia decisionale, e mentre suonava sinuosa e provocante, i quattro, più che a caccia di trofei sembravano quattro del circo Orfei, uno di loro comunque ha dato subito forfait dichiarando di essere un metrosexual e mettendosi a giocare con il telefonino, gli altri tre maschioni invece, venivano guidati attraverso l’auricolare del vuturismo, e la Bice racconta di aver sentito nitidamente la voce del vuturismo esortarli a lasciarsi andare davanti alle forme accattivanti che vedevano e che suonavano la carica alla loro mascolinità. La seconda foto ci mostra tutta la tristezza della scelta delle forme con le quali avevano voluto fare all’amore.