Mentre
da noi si buba, Bubba da Genova ci fa sapere che i tifosi rossoblù sono
già a quota 12.000 abbonati, sempre fedeli, anche se di una squadra in
mano a strani giochi Preziosi, tanto che dopo il successo dei Gormiti è
stato inventato il President sharing, un pupazzo preso a noleggio da
tutta la serie A, utilizzato per operazioni che fanno del Genoa la
piattaforma logistica di smistamento più grande d’Europa, oltre ad aver
fatto dei rossoblù un paradiso fiscale dove far transitare centinaia di
operazioni a capocchia, e che a Genova solitamente generano risultati
mediocri, ma mai al punto che la sua tifoseria abbia abbandonato la
passione o minacciato di farlo. Il Presidente non piace, ma l’amore per
la squadra della propria città rimane integro, da noi invece è integro
come la verginità di Raffaella Fico, perché fa più fico tifare contro, e
già si organizzano check up di contestazioni, si fa prevenzione della
polemica, che non solo non ha niente a che fare con l’amore per la
propria squadra, ma non ha neanche un collegamento che sia uno, con
nessuna forma d’intelligenza fino ad oggi conosciuta, sarebbe come un
raduno di piante grasse che a toccarle bucano anche la logica più
spicciola, un assemblamento di frignoni spinosi che stavano bene solo
quando c’era il Prefetto Serra perché li teneva dentro, la serra. Basterebbe
contestualizzare la fase di mercato in cui siamo, e poi fare una
elementare associazione con le parole spese proprio da chi il mercato lo
sta conducendo, Pradè aveva già anticipato ai cactus Viola,
spiegandoglielo per tempo che tipo di mercato sarebbe stato, ma la
parola pazienza evidentemente non si sposa con la demenza, basta
guardarsi intorno per capire che tipo di mercato sarà, che non vuol dire
che la Fiorentina poi lo conduca in maniera impeccabile, ma non è
adesso il momento di valutarlo. Lo capiamo bene però del perché si stia
dando un taglio sempre negativo a qualsiasi notizia, perché si deve
andare ad alimentare l’astio, mentre El Hamdoui e Roncaglia potrebbero
risultare astice,
Pradè e Macia sembrano dare garanzie, e Montella ha
carattere e ambizioni per lasciare ben sperare. Non sarà vero di
Viviano, me se lo fosse, al netto di quelle che possono essere gli
apprezzamenti personali sul giocatore, dimostrerebbe almeno che si sta
cercando di lavorare per consegnare una squadra a Montella che possa
essere capace di soddisfare le aspettative, il problema è che l’astio
per i Della Valle, come è stato a suo tempo quello per Mihailovic,
colpevole solo di aver sostituito Prandelli, e il diverso atteggiamento
dimostrato invece nei confronti di Rossi, dimostra che la tifoseria ha
perso ormai i suoi sentimenti più sani e vive solo in un mondo di
frustrazioni, che niente hanno a che fare con una realtà, che è
semplicemente quella di non doversi aspettare di lottare per la
Champion, ma che operando bene, ti permetta comunque di raggiungere
risultati soddisfacenti, come del resto stanno già facendo altre
società. Dispiace dover citare i tifosi genoani dopo quell’episodio
vergognoso delle maglie, purtroppo però la loro fede è sempre lì e quei
numeri stridono davanti alla nostra di tifoseria, che davanti alla nuova
stagione, è invece lì come una banca a chiedere le fideiussioni, a
dimostrazione che la nostra non è più fede ma un fido, un tifo cioè che
chiede le garanzie e che alla fine dimostra di essere soltanto un tifo
di frodo.
