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giovedì 27 dicembre 2018

Siamo tutti un po' allenatori



E’ meglio quando tiri una volta sola invece che trentotto. E’ meglio quando il portiere salva il risultato e i difensori non commettono svarioni. Uguale: la colpa è dell’allenatore. L’equazione non può essere che questa. Una sconfitta che diventa certezza di responsabilità dell’allenatore, ma per aver avallato una campagna acquisti che vede questo Pjaca e questo Gerson. Forse anche con Giampaolo in panchina avresti perso se tiri una quarantina di volte senza successo e uno dei due difensori centrali diventa protagonista in negativo. Purtroppo disastrosa la partita di Hugo che è sembrato proprio un avanzo di Natale. Bastava evitare gli errori marchiani per non perdere. Non dico vincere. Come è chiaro che Quagliarella i gol di tacco li fa grazie all’allenatore. Appena finita la partita ho avuto un’esperienza extracorporea, la mia anima si è separata e ho visto dall’alto il mio corpo esanime dopo la sconfitta. Ma era solo colpa del pranzo di Natale, perché dopo un enorme rutto, sbloccato dagli svarioni di Hugo, l’anima è potuta rientrare. Quindi di positivo c’è che il Natale è finito. Forse l’indizio di un certo appesantimento poteva trasparire dal fatto che Hugo giocasse con i pantaloncini slacciati. La Fiorentina ti mette sempre di fronte a scelte difficili, fare il tifo contro o a favore, e prove durissime come la vittoria a Milano, ma per fortuna poi sa ripagarti offrendo opportunità meravigliose a qualcun’altro, tipo Inglese. Già finito quindi lo spirito del Natale, tutti i propositi di essere più buoni, svaniti. “Speriamo schianti”, pensavo che il Bambi si riferisse a Pioli, e invece da perfetto stilnovista fiorentino si riferiva a colui che ha posizionato il verbale sotto il tergicristallo della sua Micra rossa. Poi però ha aggiunto che se non avesse smesso di fumare avrebbe chiesto a Pioli di andargli a comprare le sigarette. Si, siamo tutti un po’ allenatori. E non solo. La zia del Bambi che per Natale ha vinto all’Allegro Chirurgo ieri si è presentata al pronto di soccorso di Careggi per capire se avevano bisogno di una mano.

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