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venerdì 22 giugno 2018

Per fortuna le favole finiscono bene


Se ci fosse un Mondiale si sarebbe già a quella fase per cui alcune squadre sono nella condizione di passare dal treno dei desideri al bruco mela. Almeno per me l’estate è cominciata bene, ieri ho visto una filippina con le poppe grosse e non me l’aspettavo. Ci fosse un Mondiale e partecipasse la nazionale delle Filippine avrei trovato per chi tifare. E in questo Mondiale immaginario l’allenatore dell’Argentina indosserebbe magliettine attillate per mostrare i frutti del duro lavoro svolto in palestra. La realtà invece è fatta di acqua contaminata dagli idrocarburi e tanti grandi evasori. Di donne che con il caldo, a prescindere dalla misura, cominciano a sudare in mezzo alle poppe. Chiudiamo i porti, chiudiamo le frontiere, chiudiamo anche la porta dell’Argentina. In un Mondiale senza l’Italia gli zingari fanno dei segni sulla porta di chi lo segue lo stesso. Io penso che siamo Messi male anche quando vedo gente dal tabaccaio che fa grattare il “Gratta e Vinci” ai bambini piccoli. Per fortuna le favole finiscono bene, non c’è un Mondiale senza l’Italia, ma c’è invece chi a mezzanotte si perde in una scarpetta direttamente dalla padella. Non sarebbe Mondiale senza Italia così come non sarebbe Barbara Streisand senza naso di Barbra Streisand.

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