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lunedì 25 settembre 2017

La grande amarezza


Una beffa solo perché il pareggio arriva all’ultimo secondo, ma l’Atalanta lo merita. Anche se senza la complicità dell’arbitro e di Babacar non l’avrebbe conquistato. Chiesa si consacra con un altro gol splendido, Sportiello para tutto tranne l’ultimo respiro di uno svizzero, i due rigori a favore e quello inesistente contro dimostrano definitivamente che il Var è una cagata pazzesca. Di due centravanti non se ne fa uno (per ora), e Gil Dias è morbido come un gorgonzola al cucchiaio. Mentre a puzzare è invece solo la conduzione arbitrale di Pairetto. Non è cambiato niente nel calcio malgrado la tecnologia, così come il Bambi che vive da 20 anni nella solita casa e quando vuole accendere la luce pigia tutti gli interruttori meno quello giusto. E’ difficile parlare della solita Fiorentina tenace, sempre molto fisica, generosa ma anche sterile, penso che morirò senza sapere perché il Var non ha visto la trattenuta su Astori, che di buono però ha almeno la funzione benefica di sostituire, e quindi liberarmi da un altro dilemma; perché i vegani vogliono le verdure a forma di hamburger. E’ stata una domenica che mi ha spinto a riflettere sulla vastità dell’universo e del culo di Spalletti. Una giornata amara di quelle che allontanano dal calcio, e se non fosse per una maturità conclamata potrei buttarmi su altro. Sulla politica per esempio, e puntare tutto sul centrodestra perché va bene il lavoro, l’economia ecc, ma la fica deve restare la stella cometa. Tornare ad apprezzare l’intimità di certe emozioni, bella la luce che filtra dalla finestra, un nuovo giorno che si risveglia, si insomma viva la fica. Se non fosse che l’erezione assume un ruolo di deterrente, come un autovelox che placa i bollenti spiriti alla guida. Ma sì, chi se ne frega di Pairetto e anche della fica, che bello quando hai voglia di salame del Chini, che poi si trasforma in voglia di maritozzo alla panna, che poi si trasforma in voglia di pizza e poi di panino col lampredotto. Una partita in crescendo avrei detto prima della grande amarezza. Forse il Bambi già sapeva perché subito dopo il pareggio mi ha telefonato per dirmi “Io questo lo ammazzo, tanto non ho più nulla da perdere”. Si era infatti venduto tutto quando era stata annunciata la fine del mondo nel 2012.

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