Chi
era presente alla magnifica serata in Piazza Signoria, non avrà potuto
fare a meno di notare la ragazza della foto alla sua prima uscita
ufficiale, e un po’ alla fine ci dispiace per i volenterosi inviati
delle radio e giornali, sempre affannati e congestionati nel rincorrere
briciole di notizie, una guerra tra poveri che concorre a renderli
sdruciti dentro e gocciolanti di pressapochismo fuori, poveri inviati al
macero di una categoria che sconfina sempre più nel cabaret, che in
terra di Coop da l’idea dell’ipersfruttato più che dell’ipermercato, del
sottopagato più che del sottocosto, in confronto alla classe e
l’assoluta immedesimazione nel ruolo, di chi invece si eleva a miglior
inviata dell’intero panaroma Viola. Abbiamo aspettato fino ad oggi per
presentarla ai nostri lettori, dopo un casting duro e lungo come quello
di “Veline”, oggi siamo fieri e orgogliosi di presentare la Bice, una
vera professionista a cui “piace più il pennello della vernice”. Quale
inviato oggi può essere considerato più coerente di lei, la riblogghita
di pollock infatti, connota i suoi collaboratori in maniera forte e
unica nel panorama delle radio, siti e blog, ci viene in mente subito il
Guetta, che per fare altrettanto dovrebbe dipingere di blu tutti i suoi
inviati, oggi possiamo dire con orgoglio che dopo i Vigili Urbani, la
Bice ha il miglior cappello della città, e per le sue doti professionali
invece garantisco io, nessuno come lei riesce a dare colore alle
notizie, il suo stile “en plen air” vi stupirà per come riesce ad essere
impressionista della notizia, nel cogliere le sottili sfumature che la
luce genera alla luce anche di un trasferimento minore, pur avendo il
linguaggio informale del grande Jackson, ieri per esempio mi ha inviato
uno schizzo di Jovetic, una sua “impressione” con la maglia bianconera,
che qualcosa vorrà pur dire, visto che la Bice è una che coglie la vera
essenza delle cose. Voglio ricordare con orgoglio, come la visione del
blog sia sempre stata rivolta in avanti e mai ci siamo lasciati
sopraffare dalle suggestioni del passato, mi viene in mente “Leonardo”
del PSG che ha dichiarato “io dipingo ciò che vedo”, e dopo la Gioconda,
oggi vorrebbe ritrarre Ibrahimovic e Thiago Silva, noi che dentro al
decadentismo Viola abbiamo trovato invece lo stimolo non più per la
natura, morta come la passione, ma per l’interiorità più profonda, per
il mistero, si, il mistero di dove siano finiti i grandi schemi di Delio
Rossi, per certi versi il più vicino all’arte di Pollock, visto che il
riminese ha versato lacrime e sangue mentre l’americano versava il
colore puro sulla tela, e qualcuno potrà criticare la mia scelta di dare
alla Bice un cappello con il pennello, quando proprio Pollock lo aveva
eliminato così come il cavalletto, usando le mani, ma ci sembrava
inelegante mettere un barattolo di vernice in testa all’inviata,
sarebbe
stato troppo poco cool e col rischio di farla passare per una promoter
della Mapei. Quello che ci interessava di più era mettere in evidenza la
sua pittura d’azione, in grado di seguire l’azione senza mai andare in
fuorigioco, restando in linea con la notizia, il suo modo istintivo,
quasi impulsivo di fare cronaca in tutti i modi, in tutti i luoghi in
tutti i laghi, quasi a ricordare Pippo Inzaghi, ci regalerà grandi
affreschi giornalistici, nella seconda foto di copertina infatti la Bice
ci fa il suo primo quadro della situazione in casa Viola, in esclusiva
per il blog, nel quale descrive le strategie di mercato e gli obiettivi
in maniera chiarissima, una scrittura di getto, ma anche se informale,
di grande verità e trasparenza, l’unica poi che a seguito della
presentazione delle maglie, oltre ad essere stata capace di decifrare i
programmi della società, con quei tocchi di giallo ci racconta di come
finalmente la terza maglia non sia più di quel colore.
