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venerdì 13 luglio 2012

L'inviata viola non è una bucaiola

Chi era presente alla magnifica serata in Piazza Signoria, non avrà potuto fare a meno di notare la ragazza della foto alla sua prima uscita ufficiale, e un po’ alla fine ci dispiace per i volenterosi inviati delle radio e giornali, sempre affannati e congestionati nel rincorrere briciole di notizie, una guerra tra poveri che concorre a renderli sdruciti dentro e gocciolanti di pressapochismo fuori, poveri inviati al macero di una categoria che sconfina sempre più nel cabaret, che in terra di Coop da l’idea dell’ipersfruttato più che dell’ipermercato, del sottopagato più che del sottocosto, in confronto alla classe e l’assoluta immedesimazione nel ruolo, di chi invece si eleva a miglior inviata dell’intero panaroma Viola. Abbiamo aspettato fino ad oggi per presentarla ai nostri lettori, dopo un casting duro e lungo come quello di “Veline”, oggi siamo fieri e orgogliosi di presentare la Bice, una vera professionista a cui “piace più il pennello della vernice”. Quale inviato oggi può essere considerato più coerente di lei, la riblogghita di pollock infatti, connota i suoi collaboratori in maniera forte e unica nel panorama delle radio, siti e blog, ci viene in mente subito il Guetta, che per fare altrettanto dovrebbe dipingere di blu tutti i suoi inviati, oggi possiamo dire con orgoglio che dopo i Vigili Urbani, la Bice ha il miglior cappello della città, e per le sue doti professionali invece garantisco io, nessuno come lei riesce a dare colore alle notizie, il suo stile “en plen air” vi stupirà per come riesce ad essere impressionista della notizia, nel cogliere le sottili sfumature che la luce genera alla luce anche di un trasferimento minore, pur avendo il linguaggio informale del grande Jackson, ieri per esempio mi ha inviato uno schizzo di Jovetic, una sua “impressione” con la maglia bianconera, che qualcosa vorrà pur dire, visto che la Bice è una che coglie la vera essenza delle cose. Voglio ricordare con orgoglio, come la visione del blog sia sempre stata rivolta in avanti e mai ci siamo lasciati sopraffare dalle suggestioni del passato, mi viene in mente “Leonardo” del PSG che ha dichiarato “io dipingo ciò che vedo”, e dopo la Gioconda, oggi vorrebbe ritrarre Ibrahimovic e Thiago Silva, noi che dentro al decadentismo Viola abbiamo trovato invece lo stimolo non più per la natura, morta come la passione, ma per l’interiorità più profonda, per il mistero, si, il mistero di dove siano finiti i grandi schemi di Delio Rossi, per certi versi il più vicino all’arte di Pollock, visto che il riminese ha versato lacrime e sangue mentre l’americano versava il colore puro sulla tela, e qualcuno potrà criticare la mia scelta di dare alla Bice un cappello con il pennello, quando proprio Pollock lo aveva eliminato così come il cavalletto, usando le mani, ma ci sembrava inelegante mettere un barattolo di vernice in testa all’inviata, sarebbe stato troppo poco cool e col rischio di farla passare per una promoter della Mapei. Quello che ci interessava di più era mettere in evidenza la sua pittura d’azione, in grado di seguire l’azione senza mai andare in fuorigioco, restando in linea con la notizia, il suo modo istintivo, quasi impulsivo di fare cronaca in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi, quasi a ricordare Pippo Inzaghi, ci regalerà grandi affreschi giornalistici, nella seconda foto di copertina infatti la Bice ci fa il suo primo quadro della situazione in casa Viola, in esclusiva per il blog, nel quale descrive le strategie di mercato e gli obiettivi in maniera chiarissima, una scrittura di getto, ma anche se informale, di grande verità e trasparenza, l’unica poi che a seguito della presentazione delle maglie, oltre ad essere stata capace di decifrare i programmi della società, con quei tocchi di giallo ci racconta di come finalmente la terza maglia non sia più di quel colore.