Ogni volta contro la Lazio è sempre una tortura, il ricordo di quella scelta, una delusione ancora cocente quella che Milinkovic-Savic abbia preferito la squadra di Lotito (con l'aggravante che il tempo gli ha pure dato ragione), ma anche la constatazione che i biancocelesti sono pure riusciti a tenerlo (cosa che non penso sarebbe successa da noi). E poi come abbiano fatto a trattenerlo mi sorprende come quelli che non ti dicono dove trovano gli asparagi. Comunque Milinkovic è diventato un classico, necessario tra i nostri rimpianti come il panettone a Natale, senza il suo gol alla Viola mi sentirei come Manara se non esistessero le donne. E cosa sarebbero in tempi di pandemia i mezzi pubblici senza le donne che si fanno la mano morta da sole? Adesso, dopo la proposta shock del UE vediamo se i lenzuolai escono finalmente allo scoperto, magari anche camuffando l’accento per non farsi riconoscere, con un bel “C’hai messo l’acqua nun te pagamo”. E pensare che una volta c’era chi trasformava l’acqua in vino. C’è da dire a favore dei lenzuolai che con la storia del consenso si sentono un po’ smarriti non sapendo più a chi chiederlo per fare le rime baciate. Tra il solito fattaccio di Milinkovic, e quello di averci sopravanzato come dimensione, gli incontri con la Lazio hanno acquisito tutto il fascino decadente delle vecchie stazioni ferroviarie dei piccoli paesi di provincia. La Viola stasera si presenta come il ritratto di quando l’artista ha finito l’ispirazione. Dovessimo vincere, meglio il tardi ma pure il mai non scherza. Diciamo che ieri pensavo di essere allibito, e non vorrei aggiungere che poi è arrivato oggi. Comunque scrivo mentre sogno un pareggio a reti inviolate. Al di là del punto fantasticato con entusiasmo fanciullesco, la realtà potrebbe portarmi a risvegliarmi dal quel sogno di punto salvezza, ormai vecchio. Ritrovarmi così con le caramelle che hanno i vecchi e che di solito regalano ai bambini. Pensare che una volta sia possibile fare uno strappo alla regola e mangiare le caramelle. Alla fine andare in coma diabetico e morire.
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