Rocco riparte senza annunci ma con almeno la vittoria della Coppa Italia. E anche a voler voltare pagina il rischio per il tifoso Viola è quello di tagliarsi con la carta. La Fiorentina sta diventando di fatto una dipendenza affettiva tossica deleteria. Non vorrei che dopo l’annuncio del nuovo allenatore la situazione precipitasse ulteriormente fino a spingermi a comprare una 500 Abarth. Quando si parla di analfabetismo di ritorno si sa di preciso da dove? Perché io qualche sospetto ce l’ho. Quando arrivò Rocco fece grandi proclami, e li fece in buona fede così come la Beatrice dalle poppe grosse quando mi disse che voleva ballare nuda intorno al fuoco, poi è stata male due giorni solo per aver tolto la maglietta della salute. Menomale che ogni scala è buona per sedersi a pensare all’infinito, così quel poco di ottimismo che mi rimane lo tengo per me, non si sa mai. Mi capirete e mi scuserete, ma datemi pure un secondo che mi rabbuio. Così se passeremo un’altra stagione di patimento, di lotta tra il lusco e il brusco, di zero tiri in porta, e tanti tanti discorsi sul futuro roseo tipo “Chiesa mai alla Juve”, morirò per overdose di frasi fatte. Che cos’è oggi la Fiorentina? Oggi che Rocco se ne è andato senza nessun annuncio, senza nessun rinnovo, oggi che la Fiorentina può solo battere il Crotone per non raggiungere l’obiettivo stagionale di peggior annata, oggi la Fiorentina è lo specchio davanti al bancone delle pizze surgelate. Insomma, se proprio devo fare una valutazione di questo secondo anno calabroccolino dico che non sono successe un sacco di cose buone. Noi che non vediamo nessuna luce in fondo al tunnel, nessuna via d’uscita. E dal buio pesto del rilancio ci ritroviamo, smarriti, a gufare Pioli indifferenti che ad andare in Champions sia la squadra di Rocco.
Nessun commento:
Posta un commento