Diciamo che per quei tre tagli che hanno portato il Palacio al centro del villaggio, lo scemo aveva sicuramente la maglietta Viola. Malgrado questa situazione che si ripete ormai dentro a campionati poveri di sodio, almeno il tifo si è dimostrato meno rancoroso di un tempo quando ancora faceva concorrenza al Codacons. Il tifo è più comprensivo, finalmente maturo, in quanto conscio che coloro i quali hanno costruito la squadra o coloro i quali hanno difficoltà a tenere la linea difensiva, sono in difficoltà per mancanza di qualche rotella che è stata generosamente donata per i banchi di scuola. Poi il tifo è consapevole, una volta liberati dai Della Valle e dal terzo tempo, che non può certo farci paura un Commisso in quanto uno, anche perché finalmente consapevoli di essere sopravvissuti ai parchi giochi anni 70, e ai loro scivoli arrugginiti. La Serie B ci fa un baffo. C’è rimasto solo qualche tifoso, sciolto come certi cani, quelli dell’età di mezzo, ancora un po’ confusi a tal punto da non sapere se preferire le mamme o le figlie. Tifosi dell’Inter che invece sono passati dalla fase responsabile (quella del lancio di motorino dalla curva) a quella irresponsabile degli assembramenti in Piazza Duomo. Poi va anche ricordato che la fragilità di certi equilibri difensivi è insegnata dai fiori di campo. Il mondo interiore di quelli che non hanno compreso la generosità di una difesa disposta ad esaltare le qualità di Vignato, è una favela. Mentre a chi dice che con un altro allenatore avremmo lottato per la Champions vorrei dare ragione e poi aggiungere però.
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