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giovedì 16 aprile 2020

Quando i dubbi avanzano


Le previsioni del tempo dicono che non passa mai, le ho ascoltate mentre ero assorto in pensieri malinconici, quando parlare di misure di contenimento significava pensare ai reggiseno. I seni reclusi in case senza uno straccio di balcone sono così bianchi che il sole prima di toccarli chiederà di accettare le condizioni generali del contratto. Non so perché però mi conforta pensare che ci siano seni dentro vestiti a fiori. Il Bambi con i 600 euro è andato a festeggiare all’Eurospin senza però abbandonare neanche per un attimo la convinzione che debba essere formata anche una task force per combattere l’usanza del mignolo con l’unghia lunga. Oppure una task forse. O forse la paghetta. Bambi che considera la cannabis come bene di prima necessità specie in quarantena. Mentre la fase due in Lombardia sembra essere proprio quella degli avvisi di garanzia. In questi momenti di riflessione mi vengono in mente le cose più strane, ieri si è riaffacciata una mia vecchia fissazione, quella dei nomi ingannevoli come il contagocce, quando invece le gocce te le devi contare te. Poi una psicologa ha spiegato che la quarantena trascorsa in una villa con vista mare e giardino è meno stressante di quella passata in un monolocale con la doccia otturata. Infine gira un audio della chiamata di Salvini a Mattarella il quale avrebbe risposto che a casa ha già la fibra. E allora nel dubbio stappo.

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