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giovedì 11 ottobre 2018

Filosofie in Capsula Viola



Se una cosa la senti tua come la Viola poco importa che non lo sia, per questo non ho niente contro i Della Valle. Ieri sera a Bressanone ho bevuto il Sylvaner Praepositus di Novacella, con dello speck locale. Bene come la nuova maglia con i pantaloncini neri. Bene come una bella donna con il vestito a pois. Abbiamo festeggiato la fine dei lavori insieme a tutti quegli imprenditori che già stanno usando il tunnel del Brennero. Io non me la prendo con chi ce l’ha con i Della Valle perché non sente sua la Viola, o chi non sente già finito il tunnel del Brennero, perché noi ottimisti che sosteniamo che il fondo non esiste, investivamo la paghetta in occhiali che ci permettevano di vedere sotto i vestiti a pois delle belle donne. Il Bambi invece trova più oneste le giornate che iniziano di merda da subito. Quando insomma si alza per primo e deve dare il buongiorno allo stendino, che in questo periodo è diventato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Prima ancora di ricordarsi che per colpa della Nazionale domenica non c’è nemmeno la Fiorentina dei Della Valle. Lui che ancora rimpiange Batistuta, e quando faceva lo squat contro la parete con il pallone dietro la schiena. Per dire come invece siamo diversi, io ricordo ancora con tenerezza quando capii che da grande volevo ridere. E non serve Praepositus, e non c’è acqua Evian che tenga, che possa aiutare un altro a capire perché ami la Fiorentina nel modo in cui lo fai, tranne te. Quando ancora andava di moda il “Santa Cristina Capsula Viola”, dopo una bottiglia bevuta da sola, la Beatrice dalle poppe grosse chiese ad Eraclito di portarla a ballare. Insomma, devi solo immaginare il centravanti con il perfetto mix tra corsa e capacità realizzativa, poi spegnere le luci e metterti subito a letto.

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