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lunedì 9 aprile 2018

L'esplosione dei pollini



Il barbiere di via Sant’Agostino virologo e allenatore di fama internazionale, oltre che autore del saggio “ripartenze & gel”, ieri al bar di piazza San Felice teneva banco con un interessante focus sulle nanoparticelle di metalli contenuti nei vaccini contro la ceppiconaria che da eruzione cutanea a chi da un giudizio negativo e non riesce più a cambiarlo. Quindi mi sono convinto che Pioli non sia stato vaccinato. Avevo capito che si sarebbe aspettato la partita contro la Roma per valutare con più cognizione di causa il filotto di vittorie, allora 5 e non ancora sufficienti, e prima della partita con i giallorossi si sa che 5 partite vinte non avrebbero fatto una prova per emettere una sentenza di assoluzione, era palese, per esempio che valore poteva mai avere battere un Torino che poi avrebbe battuto l’Inter?  Ma dopo la vittoria contro la Roma boh, non so cosa possa esser successo ancora, comunque do io il buon esempio, forse quella di qualcuno è solo timidezza, e faccio io per primo outing; le donne mi piacciono moltissimo. Anche se in questo periodo di vittorie a ripetizione vincerei “a mani basse” solo se facessi una gara di masturbazione. O forse chi continua a dare del ceppicone a Pioli anche dopo la vittoria di Roma come se niente fosse successo sono cinquantenni con il giubbotto di pelle e lo zainetto, e io sono troppo datato per capire questa mancanza di rispetto nei confronti della logica. Qualcuno a rischio di contrarre patologie da sforzo tipo l’ernia del disco è riuscito almeno a riconoscere a Pioli delle doti umane, che io però valuterei meglio dopo la partita con la Spal perché magari in settimana beve una gazzosa e gli scappa un rutto. O forse non si è ancora smesso di dare del ceppicone a Pioli dopo la vittoria di Roma per cause di forza maggiore come  l’esplosione dei pollini, e di conseguenza gli antistaminici hanno rallentato i tempi di reazione fino a nuova data da destinarsi. Diciamo fino a una sconfitta. Oppure è normale fare così, come mettere nella parmigiana le melanzane al forno anziché fritte. Pioli è ceppicone cronico, è incurabile, non c’è filotto che tenga. E che non si pensi alle staminali. A me l’aver detto che dopo la partita di Roma si sarebbe preso in considerazione la possibilità di dare un valore diverso a quel filotto di cinque, ma che pur vincendo niente di sostanziale è cambiato di quel giudizio, come se in realtà si fosse preso tempo in attesa di una probabile sconfitta, mi ha amareggiato. Mi sento come quando canto a squarciagola in macchina e al momento del ritornello indico chi mi sta accanto come a dire “insieme” e quello non canta. Mi sento tradito dentro. Diciamo che dopo tutto ciò ho imparato a riconoscervi dal diverso odore di barbecue.

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