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martedì 4 febbraio 2014

The day after Cagliari

The day after Cagliari per fustigarmi meglio ho comprato un gatto a nove code. Il problema è che ha altrettanti culi e per gestire la lettiera spendo più della Fiorentina per l’ingaggio di Matri. E così mi fustigo più per questo che non per il motivo per il quale l’avevo acquistato. The day after Cagliari and after the cats. Spero che la semifinale di stasera mi riporti una qual certa serenità e budget disponibile che ho smarrito dopo il gol di Pinilla, e non tanto per il risultato in se stesso, quanto per la prova scialba che mi ha riportato ai tempi di Cavasin. Che non sto più bene come una volta me l’ha fatto presente anche la Rita, secondo lei, oltre a formulare mezze frasi in un inglese maccheronico, anche con certi nostri amici non avrei avuto la giusta sensibilità dopo la nascita del loro primogenito. Lei voleva che gli comprassimo qualcosa su Quimammeshop.it senza perdere troppo tempo, mentre io ho scelto un negozio di animali esotici. I fatti. A questa nostra coppia di amici indiani, famosa perché lui fa l’incantatore di serpenti a Bombay, è nato Kalanath. Siamo stati a trovarlo e per regalo abbiamo portato al piccolino un bel serpente, ovviamente a sonagli. “Una vittoria! Ti ci vorrebbe una bella vittoria”, sono state queste le parole della Rita preoccupata per la depressione in cui sono piombato after il rovescio cagliaritano, postumi così invalidanti li avevo avuti solo dopo una sbornia di mirto ghiacciato rimediata a Palau. Mi ha addirittura confessato che per un momento aveva pensato che fossi tornato a frequentare la Setta di nascosto. “Meglio un amante” ha commentato sarcastica, “almeno quella non ti querela, al limite ti manda affanculo”. Nelle ultime ore, un po’ mi ha aiutato il risultato del Napoli, ma anche vedere Mazzarri fare peggio di Stramaccioni in un certo senso mi ha riconciliato con il presente. E la prova del nove sulla salute della squadra ci sarà stasera al cospetto di Guidolin, una prova del nove che io affronterò con il gatto a nove code accovacciato sulle gambe. La Rita mi dice che non devo avere fretta, che i risultati arriveranno, ho provato a ricordarle che ho già messo il mezzo secolo alle spalle, ma lei per tutta risposta mi ha rinfacciato questo mio ultimo periodo di stress nel quale la fretta non ha inciso solo sulla qualità del nostro rapporto sessuale, l’eiaculazione precoce che è sopraggiunta l’indomani del the day after Cagliari che è purtroppo diventato anche il the day after tomorrow non ci ha permesso più nemmeno di condividere il gusto del ristorante. Questo mio ultimo periodo così sempre di corsa, questa mia necessità di non voler più perdere tempo anche quando andiamo al ristorante, mi ha portato il più delle volte a non sedermi neanche a tavola. Entro trafelato, chiedo il conto, pago e scappo via senza mangiare niente. La semifinale di coppa sarà un crocevia anche per la mia vita sentimentale quindi, perché la Rita ha già anticipato che non sopporterà più certi miei picchi d’umore, stramberie in genere, riti scaramantici, cambi di abitudini tipici di chi ha perso l’equilibrio psichico. Per far contente certe sue amiche sensibili al sociale, infatti, dopo il gol di Pinilla mi sono presentato in casa con certi stivaloni fino all’inguine, e gli ho esposto un mio nuovo progetto, pur riconoscendo di aver sempre odiato la pesca perché  le esche puzzano, gli ami pungono, il sole brucia e dopo un po’ mi rompo le palle, con quella sconfitta ho capito che qualche volta è buona cosa andarci ugualmente, perché così posso devolvere il ricavato dalla vendita dei pesci in favore di un centro anziani di Sorgane. Insomma, come la Fiorentina ha collaborazioni con Onlus importanti tipo Save the Children, io nel mio piccolo faccio pesca di beneficenza. Ce la farò, ce la farò a superare questo momentaccio, forse con l’aiuto di Matri o con il ritorno imminente di Gomez. Ce la farò. Come ho promesso alla Rita che per Natale mi ha regalato uno smartphone di ultima generazione. Ho letto tutto di un fiato il suo libretto delle istruzioni e in neanche una ventina di giorni ho imparato a gestirlo alla perfezione. Faccio foto, le archivio in cartelle, le posto su Facebook, le invio a conoscenti, le uso per il blog come quella di oggi che ho fatto a una pesca di beneficenza di quelle senza la soglia minima per l’offerta, risultata poi generosa grazie a una bella sogliola da record, giro dei filmati e riesco anche a fare dei veri e propri cortometraggi. Poi ci ascolto musica, guardo le previsioni del tempo e con delle applicazioni specifiche lo uso come navigatore satellitare, come cardiofrequenzimetro, come altimetro, e inoltre riesco, a distanza, a comandare alcune funzioni della casa, come l’accensione delle luci e il sistema d’allarme. Ce la farò gli ho detto alla Rita. Ce la farò, nel giro di un altro mesetto spero di riuscire anche a capire come si fanno le telefonate.