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giovedì 13 febbraio 2014

Italia Uno e Mezzo

Alla vigilia della prima semifinale di Coppa Italia c’era stata un po’ di polemica in città nei confronti di Mediaset, che come già successo con la partita di andata, nei suoi programmi sportivi di Italia Uno si era volutamente dimenticata di Fiorentina-Udinese, evidentemente perché considerata solo un ramo secco della manifestazione, un binario morto sul quale evitare di far morire l’audience, presentando così solo Napoli-Roma, perché reputata una partita IGP, proveniente quindi da terre di grandi bacini d’utenza, con il risultato che alla fine si è dato alla Coppa Italia la connotazione di manifestazione monca. Il Napoli che ieri sera è uscito vittorioso dalla seconda semifinale strapazzando la Roma e gettando nello sconforto l’anima sportiva di Rai 1, sempre secondo la Vanali si presenterà a Roma non per giocare la finale, ma per ritirare direttamente il trofeo dalle mani di Luigi Pardo detto “Stopardi” accompagnato dal gesto volgare dei tifosi Viola con la mano a soppesare il "pacco".  La visione del calcio che filtra dal palinsesto Mediaset non è miope come potrebbe sembrare ai più astigmatici, ma piuttosto farlocca, vedova cioè delle squadre meneghine sprofondate in una crisi fatta di indonesiani spaesati, di paturnie mestruali della Barbie Barbara dei Navigli, e di una sconsiderata produzione di panettoni che ormai vengono gettati sul mercato anche dalla comunità cinese di San Donnino. Una crisi d’identità meneghina che ribalta la realtà e spinge verso il mercato della notizia contraffatta, alimentando quello che è il sottobosco congelato del falso giornalismo sportivo. E se oggi Montolivo fosse già un ex giocatore come peraltro appare in molte partite, a proposito di falsi, sarebbe un’ideale seconda voce per un commento di una partita di Premium Calcio. Le notizie sportive di Italia Uno sono merce di un mercato di venditori abusivi che espongono must palesemente contraffatti, con i nomi degli stilisti vistosamente taroccati, borse di Bucci ex portiere che oggi prepara i portieri del Parma, jeans di Sormani ex brasiliano del nostro calcio che produce anche il profumo Acqua di JoJo, e perfino le scarpe Pradè. Roba da ridere. Certo si rivolgono a un pubblico che non cerca la qualità della notizia ma che vuole spendere due soldi, e chi guarda Italia Uno è un utente che troverà sempre grande soddisfazione nel pavoneggiarsi mostrando costosissimi e autentici orologi tipo Bojinov e Berbatov che sono pur sempre dei Bulgari preziosi. Per quanto riguarda invece l’arricciamento del naso di certi nostri tifosi schifati per la perdita temporanea del giropalla a favore di una sofferenza comunque strumentale al risultato finale, avrei qualcosa da dire, soprattutto in riferimento a chi si è dimostrato così schizzinoso nei confronti della fortuna che per una volta ogni 127 anni ci ha voluto guardare con occhi benevoli. MI è sembrato di cogliere una certa pignoleria scomposta nel valutare troppo criticamente l’approdo in finale solo perché non è arrivato con un 8 a 0 e un possesso palla del 92%. La verifica scrupolosa dei meccanismi della maquina di Montella un po’ mi ha ricordato l’atteggiamento anche un po’ provinciale del Bambi quelle poche volte che ha dovuto mettere piede fuori Firenze, o quando si è dovuto trovare comunque in un contesto diverso da quello della detenzione o della comunità di recupero. Ultimamente infatti è voluto andare a fare una gita romantica con una ragazza conosciuta in comunità e che per via della quantità e la qualità variopinta dei tatuaggi chiama affettuosamente Vargas, e impressionato dai recenti, incredibili disastri marittimi prima di salire a bordo di un natante pretende sempre di capire le vie di fuga, di conoscere i punti di raccolta e di voler verificare che le scialuppe di salvataggio siano in piena efficenza. Oltretutto non transige e vuole controllare personalmente i titoli professionali del comandante. Non sempre però questa sua prudenza viene apprezzata, anzi , delle volte gli ha causato pure qualche problema. Come appunto l’ultima volta, quando a Venezia ha voluto portare “Vargas” in gondola. O come alcuni nostri tifosi prima di salire sul carro dei vincitori diretto a Roma per la finale.