.

.

lunedì 27 febbraio 2012

Meglio Arisa di Perdisa


Chi se l’era presa tanto con Sinisa, mostrandoci quell’autolesionismo piccoso come la tosse, oggi starà ben nascosto sotto il livello delle sabbie mobili nelle quali ha contribuito a farci sprofondare, magari respirando con la cannuccia del suo happy hour della sconfitta, stando bene attento però di non generare bolle che arrivate in superficie potrebbero tradirlo, bolle causate forse proprio da quella tosse stizzosa, o forse invece più semplicemente perché si sta cacando addosso, anche se sempre cocciutamente convinto a mettere in atto con il suo inconsolabile lutto, il piano subacqueo per minare i ponti che uniscono l’ambiente societario alla tifoseria. E’ chiaro che dopo aver infamato Perdisa e non avendo per questo magicamente ricostruito il clima paradisiaco perduto, non si siano fermati, e bava alla bocca, tolto Delio Rossi per non smerdarsi, hanno ricalcato lo stesso copione infamando tutti dal primo all’ultimo. La società ha le sue belle responsabilità e a cascata anche tutti gli altri, come è normale che sia in un mondo, dove la bravura si misura nella minor percentuale di errore, e a maggior ragione quando le difficoltà aumentano in seguito alla ricostruzione di un nuovo ciclo, che doveva ripartire dalla fine di un altro molto importante. Per chi pensa che la colpa sia esclusivamente dei Della Valle provi per un attimo ad analizzare la situazione in casa Inter, dove le difficoltà a ripartire dopo il triplete sono proporzionalmente equiparabili a quelle riscontrate a Firenze. In città però si è deciso che l’autolesionismo fosse la nuova dottrina, l’unica in grado di far metabolizzare il lutto per l’addio di Prandelli, e una volta individuate nella società la responsabilità esclusive, si è deciso di lottare fregandosene proprio della Fiorentina, facendo invece di tutto per affossarla in nome  e per conto di chi se ne è andato. E’ questo secondo me l’aspetto che più ha contribuito a questa situazione di stallo in cui oggi ci troviamo, che ha allontanato la società che si è sentita ingiustamente attaccata su più fronti, e non solo dalla tifoseria ma anche e soprattutto dalla stampa e dalle televisioni locali. Non si è fatto quadrato intorno alle difficoltà ma si è invece cercato di sfruttarle per ingigantirle, come se in nome di Prandelli si fossero dettate delle regole segrete tra le quali anche l’obbligatorietà ad ingerire la pasticca di cianuro nascosta dentro all’anello, pur di non cadere da vivi in mano a un nemico chiamato presente. Speriamo che adesso dopo Perdisa, non nasca anche il partito dei Perdelio, perché si sono drasticamente ridotti i margini d’errore, e l’ammutinamento abbiamo visto che non paga affatto, come del resto mi sarei aspettato un maggior riconoscimento delle responsabilità da rivolgere alla squadra, lasciata invece magicamente protetta dagli alibi, perché intenti solo a picchiar duro sulla società. Oggi non c’è più neanche quello spazio, non è più possibile mettere i giocatori di fronte alle loro evidenti responsabilità, perché adesso è il momento solo di stare uniti, e insieme cercare di venire fuori da una situazione difficile, anche se lo ricordo ancora, che per me questo è comunque e sempre l’unico compito di una tifoseria. E poi cerchiamo di recuperare i giocatori che hanno le qualità migliori come Vargas e Cerci, che potrebbero contribuire a farci arrivare a quella benedetta soglia dei quaranta punti, magari sopportando anche qualche dribbling sbagliato di troppo, e invece dei fischi dimostrare almeno il rispetto per la maglia regalando applausi d’incoraggiamento. E’ arrivato il tempo di convergere nella passione e non di smantellarla, perché ne sono state fatte già troppe di macerie e la tifoseria ha contribuito con scosse per niente secondarie. La partita ha dimostrato poi come gli episodi in questo momento non ci siano nemmeno favorevoli, e che comunque abbiamo una rosa in grado di uscire abbastanza agevolmente da questa situazione delicata, sempre e solo se tutti remeremo dalla stessa parte, e poi solo una curiosità per chi come me è amante di Camilleri, mi chiedo come è possibile che si sia potuto sostituire così agevolmente Montalbano e non invece Montolivo, sostituire cioè un mostro sacro come Zingaretti e non uno che ha dimostrato di avere il cuore come uno zingaro, è stato più facile regalare un nuovo giovane commissario a Vicata, mentre lasciare il centrocampo in mano a un commesso, si è dimostrata alla fine proprio una bella cazzata.