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venerdì 17 febbraio 2012

Settimana enigmatica

E’ stata una settimana ricca di spunti ma anche di sputi, perché dopo l’apparizione del celenterato molleggiato a fare predicoxi e l’ipotesi di una via intitolata a Craxi, si è levato alto in città il puzzo di bottino e non tanto di Bettino,  la farfallina di Belen ha minato molti dei San Valentino finiti poi a schifio, venerdì 17 e il ritorno di Vargas. Qualcuno si è risentito per la proposta di intitolare una strada senza sfondo a Reitano, facendo polemica sul fatto che allora ci sono anche il Pecchioli e il Gallori a vendere le gomme a Firenze, quando invece l’intenzione del Comune era quella di ricordare solo il povero Mino visto che sul palcoscenico dell’Ariston avevano posizionato la salma della Berté . Si sa che ci sono rosiconi anche tra chi vende le gomme ma non tra chi le mastica per fortuna, perché oggi Delio avrà la possibilità di riaccendere la passione di una città dilaniata dall’ipotesi che anche la Chiesa paghi l’Ici, e dalla scomparsa di Whithney  Houston. C’è l’esordio di Olivera, ci sono i primi numeri delle superfici concesse nell’area Mercafir, e c’è soprattutto l’antipatia di Mazzarri che se la gioca alla pari con Equitalia. Jovetic  nel frattempo non fa discorsi, ma gol e non solo, dimostrando una gratitudine verso la società e quindi un attaccamento alla maglia, che io ricordo aver riscontrato solo in Montolivo nei confronti della propria passata, mentre Corvino fortunatamente rinnoverà il suo contratto, ora manca solo Cerci all’appello, che inserito nell’ultima mezzora potrebbe risolvere la partita regalandoci poi durante le interviste del dopo gara, la soluzione per il posizionamento della nuova pista dell’aeroporto. Tanta carne al fuoco da tenere debitamente lontano da Vargas almeno prima della partita, in un venerdì che potrebbe davvero far ripartire l’entusiasmo e ricompattare finalmente l’ambiente, e devo dire che sembrano esserci tutti gli ingredienti perché questo accada, adesso tocca a chi va in campo riaccendere il sacro fuoco del tifo, e lo potrà fare solo dimostrando di credere davvero in quello che sta facendo, proprio come Delio Rossi. Risolta l’emergenza neve e speriamo stasera anche quella del nove, gioiamo anche del successo della Primavera e del gol di Zohore, che qualcuno già aveva cominciato ad utilizzare nella sempre più squallida guerra contro Corvino.  Adesso manca solo che qualcuno vada a spiegare a Cerci che Olivera non ce l’ha con lui, ma che non gli risponde semplicemente perché non si chiama Lulù.

5 commenti:

  1. Celentano avrebbe fatto felice lo Hegel delle lezioni sulla filosofia della storia, nel capitolo dedicato agli Italiani. Che il contribuente debba cacciar fuori di che pagare un cachet come quello che lo Scoppiato degli Scoppiati reclama è cosa da Corte dei Conti o forse da Rivoluzione d'Ottobre: nell'ultimissimo dei bar di suburra si ascoltano cose più sensate, più oggettive, più dignitose. E pensare che sia lui sia la Bertè, per la quale Pollock giustamente fa i complimenti al tassidermista, come cantanti mi piacevano assai! Il Conte di Stockton, per il quale ho avuto l'onore di comandare più volte la guardia d'onore, soleva dire, dopo il suo anno trascorso nel Bel Paese come plenipotenziario della Corona, che gli Italiani parlano in genere esclusivamente perché hanno la bocca: eppure, è morto un bel po' di anni prima che Hadrian cominciasse a sparare le sue cazzate madornali via etere.

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  2. Celentano è meglio del Tavor,la Bertè è in libera uscita dalla Specola ma le sue canzoni
    passate non si discutono.Per fa'pari con Equitalia a Mazzarri vanno aggiunti Casarin,
    Pieri,Mattei,Ovrebo,Concetto e Rosario Lo Bello e forse non bastano.
    Meno male che c'è Belen che tira più di una muta di San Bernardo.
    Corvino non parlerà un gran italiano ma anche qui a Firenze un si scherza.
    La pronuncia di Kanchelskis,se non ci pensa Taribo West,aveva già gettato nello sconforto mezza tifoseria e tutta la stampa locale,Olivera è già diventato Oliveira per
    non parlare di Battistutta e Antonioni...

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  3. Io mi rammarico per essermi perso gli ultimi minuti regolamentari della primavera e poi i supplementari, mentre invece dichiaro con orgoglio di essermi perso questa volta e finora, ma  insisterò,tutto Sanremo, proprio per la pena che già sapevo mi  avrebbe fatto  Celentano, con i suoi deliri, e che rappresenta, e lui manco se ne rende conto, una delle ultime bave del ventennale vento berlusconiano, vento  che ha impoverito  la cultura e lo spirito degli italiani. Come è possibile altrimenti che un cantante limitato intellettualmente e culturalmente possa essere considerato un guru nazionale? E neppure si può sperare che non si sappia in giro per il mondo con questa tv satellitare.

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  4. Da quando c'è Cognigni, in sala stampa è stato offerto il servizio del logopedista.

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  5. Però ho potuto vederli negli highlights su violachannel. Che strafigata!!!!!

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