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sabato 5 agosto 2017

Sangria napoletana


La vicenda Eysseric, era l’ultima volta che ha piovuto quando il giocatore è stato dato in arrivo, mi ricorda il “solo per oggi” delle vendite di Mastrota. In attesa che il francese digiti correttamente “Firenze” sul Tom Tom, ho scoperto che per combattere il caldo possiamo bere pure l’acqua. E anche se quei 48,15 rimarranno a far compagnia alle tarme, io il lusso di ridere di me stesso me lo tolgo ugualmente. Sono fortunato anche perché non faccio parte di quegli eroi silenziosi costretti ad asciugarsi i capelli con il phon. E poi in terrazza, la sera quando il pavimento rilascia tutto il caldo accumulato come se fossero plusvalenze, posso rivivere le atmosfere di Miami Vice. Degustazioni di Polase a parte, prima di buttarci a capofitto nel fine settimana, io e la Rita in terrazza festeggiamo tutti i venerdì santi (facciamo concorrenza all’aperitonite che impazza a Careggi). Tra caldo e alcol a questo punto non si sa più nemmeno chi arriverà prima tra Eysseric e il suv della Ferrari. Ci rimane Firenze però, che è bella oltre misura ed offre tantissimo anche fuori dal solito circuito turistico, senza bisogno di andare per musei e mostre, con tutti i bei palazzi che ci ritroviamo devo dire che non c’è posto migliore per stare che non nei portoni. E in questi momenti di ristagno della plusvalenza e dell’umidità, mentre c’è chi rimpiange le ciliegine di Cecchi Gori, io che come sempre sono il più romantico, rimpiango invece i tempi in cui se uno era indebitato rinunciava alle vacanze. Malgrado il caldo, se la gente è cattiva come Cognigni, basta friggerla, e con il vino sono più buone anche le percoche.

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