Dopo la precaria quotidianità del pensionato Viola che non sa se è più facile campare con la pressione alta o con la pensione bassa, si affaccia prepotentemente un altro grande interrogativo, il dilemma che scuote le coscienze, la vera tragedia; Eysseric o non Eysseric? Anche se il tema per onor del vero era già stato anticipato nell’Amleto, ma del resto io stesso sono stato il telecomando di mio padre e il WhatsApp quando litigava con la mamma. E poi in via dei Serragli avevamo caldo anche quando ancora non si leggeva sul cruscotto. Se fossi Neymar andrei a vivere a Versailles, e comunque la clausola rescissoria più alta non è la sua, ma quella per portare via i fiorentini d’Oltrarno piazzati davanti ai ventilatori. Non sono sconsolato per il mercato in entrata, piuttosto guardandomi tra le gambe pensavo che con quei 48,15 potrei risolvere definitivamente il problema dell’uccello piccolo comprandomi una macchina veramente potente. Così potrei indossare anche la camicia hawaiana. Intanto la nuova compagna del Bambi ha finito di preparare il foglio excel per la nuova stagione; 45 minuti di partita fanno 3 giorni ai Gigli. Mi sono accorto che questa fase di stallo nel mercato in entrata, qui in San Frediano tira fuori davvero il peggio delle donne, poppe a parte. Ma la cosa più triste, forse anche pericolosa di questa bonaccia, è il fatto che poi c’è chi rivaluta i quarti posti, le supercoppe italiane, i Pontello, la lira, le estati meno calde, il ghiacciolo che sapeva di qualcosa, fino a Maiellaro. Sulla nostra passione ci toccherà fare come certi ristoranti, e scriverci “dal 1962”, anche se la frequentiamo per mangiare e non per parlare dei vecchi tempi.
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