Dias, il Cholito, Biraghi, la rimotivazione Badelj, sono tutte operazioni che sembrano esser maturate dopo un lungo travaglio. O forse sono state solo difficoltà di mercato come quando la bottiglia dello shampoo è vuota e la devi tenere un quarto d’ora capovolta, con quelli del Fronte Gobbo Interno che sparlavano sul fatto che ti facessi le seghe. Gli altri, quelli introversi dediti cioè alle seghe mentali, pensavano più a un mercato da Pezzella. Mi è venuto in mente questo mentre fotografavo l’alba per via della prostata che non è più quella di una volta quando invece andavo a cercare le paste calde o La Nazione alla stazione. Così presto anche i pensieri sussurrano come quella della pubblicità di Secret Escapes. Sgombro la mente dai ricordi delle sue labbra rosse perché adesso non c’è più molto tempo per accorciare la squadra e per farla giostrare tutta in 15 metri, bisogna serrare i ranghi perché appunto il tempo passa e domenica è già campionato. Mentre il Ferragosto è come certi amori non corrisposti, dopo che è arrivato e ti ha illuso, se n’è andato senza nemmeno salutare. Il Bambi nudo sul letto, solo perché la compagna è dovuta andare ad accompagnare i suoi al paesiello, pensava a lei, proprio alla sua dolcissima grigliata di Ferragosto. Ma l’ultimo pensiero non va a Berardi, Laxalt o al Kerner, è un pensiero più affettuoso che va alle mamme (si, anche a quella con l’accento sulla "A" di Bernardeschi) che grazie a parmigiane e paste al forno hanno regalato un altro Ferragosto ai loro figli irriconoscenti. Senza nessun riferimento ai Della Valle e ai tifosi Viola.
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