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mercoledì 12 febbraio 2014

Gioia di condominio

Uno straordinario Neto ci porta dritti in finale dopo un primo tempo che regala il gran gol di Pasqual e sofferenza a secchiate in mancanza della solita pioggia, con l’Udinese che dopo aver preso gol conquista il centrocampo e sfiora il gol a più riprese. Grandissimo Neto su un tiro rasoterra e ben indirizzato di Gabriel Silva, oltre alle due occasionissime di Di Natale di cui una sbatte sul palo a portiere battuto. E Di Natale che colpisce di testa da solo in mezzo all’area la dice lunga sulle difficoltà e la tensione che regnava nella squadra. Di contro solo un paio di ripartenze. Primo tempo quindi fortunato, grande sofferenza e risultato bugiardo. La ripresa vede un altro gol capolavoro di Cuadrado dopo una ripartenza devastante tipo Juve, ma la Fiorentina soffre ancora, e se possibile ancora di più una  bella e mai doma Udinese, la salva solo un monumentale Neto che ieri sera ha vissuto finalmente la sua favola. Una Fiorentina molto diversa da quella che eravamo abituati a vedere, in grande difficoltà come dicevamo, finalmente fortunata, e voglio sperare che questa sofferenza si dovuta alla tensione per l’importanza della partita, e non invece a una sorta di braccino del tennista. Penso che la squadra abbia subito oltremodo la pressione dell’ambiente perché conscia delle aspettative che erano state riposte in questa partita dalla società e dei tifosi, teniamoci quindi il risultato che vale la prima finale dell’era Della Valle. Anche perché dobbiamo tenere conto che la squadra ha giocato senza Gomez, Rossi, Borja Valero, Tomovic, Ambrosini e Aquilani recuperato solo in extremis. Mi chiedo solo se un giocatore diffidato come Cuadrado non fosse stato da togliere nel finale, poi però penso che Montella è sempre molto attento e quindi opto più per l’ingenuità del giocatore. Dopo l’editoriale “E ora anche brutti se serve”, la partita ha dimostrato che la squadra segue il blog in maniera attenta, ancora più di certe marcature in area sui calci d’angolo, e visto che ci prende così in parola, mi aspetto adesso che al primo gol Gomez alzi la maglia e mostri la dedica al Bambi. Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno possiamo dire che la squadra ha dimostrato di saper soffrire mostrando un grande spirito di gruppo, e sperando che siano come di ce Montella, questi, dei chiari segnali di crescita. Voglio poi sottolineare la bellezza del gesto di Pasqual che dopo il gol è andato a festeggiare buttandosi sui tifosi, un sogno solo fino a qualche anno fa, reso possibile grazie all’abbattimento delle barriere, una caratteristica di cui sono molto orgoglioso e che regala al gesto un certo sapore di Premier. Possiamo dirgliele tutte a Pasqual sulla sua fase difensiva, ma è stato fino ad ora l'unico a pensare di andare a condividere la gioia del gol con i propri tifosi. Da vero capitano, come avremmo sperato lo potesse fare Montolivo a suo tempo infrangendosi sulle vetrate. Perché il festeggiamento del gol è il momento più bello del calcio, la gioia del gol è l’apoteosi della passione, che ci accomuna, che ci fa abbracciare senza conoscersi, e Pasqual è stato generoso protagonista, anello di congiunzione in un mondo quello fuori dallo stadio fatto soprattutto di liti condominiali e non certo di abbracci. Un mondo dove fuori da quell’orgasmo collettivo è più facile essere in lite con la vicina che annaffia continuamente le sue piante facendole gocciolare sul bucato appena messo ad asciugare. E noi ieri abbiamo asciugato proprio un gran bel bucato. Situazioni anche abbastanza comuni nei nostri condomini, e Pasqual ci ha tolto il bisogno di usare l’amministratore per redimere certe questioni come quelle della signora che esagera visto che riesce a far gocciolare le sue piante anche se abita al piano di sotto.