Devo dire che sono stato fortunato, “la gita a Tindari”, come la definirebbe Camilleri, anche se di lavoro, mi ha tenuto fuori da tutte le polemiche che sono montate dopo la partita a Parma. Mi sarei avvelenato di Gervasoni, penso, e invece ho ancora negli occhi la luce della Sicilia, quello che è successo l’ho vissuto solo dai vostri commenti, poi passando da Canicattì e leggendo le dichiarazioni di un Braschi che mente quando parla di attaggiamento imparziale degli arbitri, ho risolto tutto anagrammando proprio la parola Canicattì e mente, tanto per definirlo senza incorrere in querele. O meglio, se Amanda Nox vuole querelarmi per essere passato da Canicattì con fare troppo allusivo nei confronti di Braschi, da lei lo accetto. Ma solo da lei. Poi un’altra telefonata a Furio dall’aeroporto inverso prima di ripartire per Pisa, insomma, il labiale di Gervasoni sulla Merkel non l’ha proprio gradito, perché secondo lui sono dichiarazioni irresponsabili che potrebbero far risalire lo spread. Braschi a tal proposito sostiene che la classe arbitrale è imparziale, dice che Volkswagen o Audi sono entrambe affidabili, mentre gli errori dei guardalinee sono solo del 2%. Furio sostiene però che quel 2% ci riguarda totalmente e quindi a lui tanto imparziale non sembrava come dato. Oggi sono a Firenze, domani c’è la coppa, l’ho scampata bella. L’ho proprio saltata a piè pari questa partita dei veleni, mi rimane solo un’annotazione sul Moleskine dove ho appuntato 3 nomi, Calvarese, Damato e Gervasoni che soni i templi dell’imparzialità, stile dorico e colonne portanti del sistema. Tutto nella norma. Per fortuna che a Catania ho mangiato una strepitosa pasta alla Norma. Preferibile anche all’imparzialità della classe arbitrale, alle squalifiche e anche all’arroganza di certe conduzioni. Furio, come invece direbbe Montalbano, si è rotto i “gabbasisi”, la poesia non lo distoglie dalle porcate arbitrali, figuriamoci le fioriture della valle dei Templi, il mare sempre sullo sfondo oppure un semplice aranceto, a lui da noia essere in quel 2%. La Fiorentina è troppo forte e supererà anche l’imparzialità arbitrale, e poi meglio un labiale di Gervasoni che quello di Cassano o John Elkann, mi auguro tanto, e qusto è quello che ho detto a Furio per farlo desistere dallo staccare il televisore che per fotuna era fissato a parete, che arriveranno anche i cinesi ad arbitrare, e allora quel 2% verrà spazzato via. Loro arbitreranno 24 ore di fila, dormiranno nell’area tecnica in sei, con la divisa sintetica e contraffatta andranno in culo anche alla Diadora, costano poco e così invece che 6, allo stesso prezzo offriranno anche il servizio di steward e il catering della tribuna. “Ormai hanno le ore contate Furio”, hanno si e no il 2% di farla franca, c’è addirittura una società cinese molto aggressiva che per far fuori la classe arbitrale italiana offre oltre ai 6 dementi anche gli spettatori per il tutto esaurito, quindi dove arbitreranno loro ci sarà sempre un grande colpo d’occhio. Peccato perché Gervasoni, Damato e Calvarese si meritavano di continuare, spero che si possano consolare con il fatto che non sono i soli a subire le conseguenze di una concorrenza così sleale, tra l’altro useranno cartellini di soia in modo che al giocatore espulso venga almeno regalato il cartellino-snack che potrà sgranocchiare fino agli spogliatoi. Anche Braschi e Nicchi non se la devono prendere più di tanto, soprattutto Braschi che già deve convivere con quella faccia, sia più fatalista e tolga gli specchi. Prenda atto che l’invasione dei cinesi è ormai un fatto conclamato in ogni settore, in virtù dei loro prezzi che sono fin troppo concorrenziali. Loro si accontentano di molto meno per pilotare una partita e colpire chirurgicamente i diffidati come Pizarro. Figuratevi che nella mia parrocchia non va più nessuno a confessarsi, perché il prete della parrocchia vicina, che viene da Pechino, per penitenza fa dire l’80% in meno di preghiere. Che so lo caccino nel culo quel 2%. L’Etna è bellissimo.