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lunedì 2 luglio 2018

Laffront



Chi boccia Lafont perché in Francia portieri di grande livello non sono mai nati, chi lo boccia per il prezzo perché costa troppo poco per essere un potenziale così grande come si dice, mi ricorda tanto quelle mamme che sgridano i figli facendo passare te per cattivo “Adesso il signore ti sgrida”. “No, guarda bambino è quella stronza di tua mamma che non vuole Lafont mentre ha rotto le palle un anno intero per Hagi, quello sì un talento della Madonna, un potenziale pagato addirittura sei volte meno Lafont. E poi non fosse altro che Frey è stato l’ultimo portiere a lasciare il segno a Firenze. Certo sarebbe una giornata di mare perfetta senza la sabbia che scotta, il vento che soffia, il sole che picchia, il canto delle cicale, e poter fare il tifo per una strisciata che non ha problemi di budget, o al limite se ne frega del fair play finanziario. Ma non mi meraviglio certo del tifoso che discute da semplice tifoso visto che di calcio discutono anche Belen e Sconcerti. Il costo del cartellino e la città di nascita sono le prime cose che ti balzano agli occhi, di un paio di scarpe colpisce prima il prezzo della comodità, e il tifoso spesso si ferma alle apparenze, poi semmai anche in doppia fila. Il tifoso si sa ha il potere delle quattro frecce.

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