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giovedì 22 marzo 2012

I soliti sospetti di pollo

Dopo l'onta arriva la conta, e come succede dopo ogni disastro si elencano i danni, che il problema sia a Della Valle o a monte quello che non si capisce però è perché proprio al Principe di Piemonte. Se quello in Versilia doveva essere un ritiro punitivo, il lusso che si respira nella hall non è certo come il respiro forte e popolare della Halls Mentho Lyptus biascicata da Delio Rossi, e ne tanto meno il rantolo del ridimensionamento. Ci saremmo aspettati al massimo la Pensione Rosa, dal servizio scarso come appunto si sta dimostrando la nostra di rosa, e visto soprattutto per come la squadra ci ha messo a mezza pensione di risultati. Troppe coincidenze strane alimentano i sospetti di coloro che pensano a un piano studiato per farci soffrire, e infatti dopo averne presi cinque si va a scegliere guarda caso una categoria a cinque stelle, ma non è certo finita qua sostengono appunto gli allievi in Viola della signora in giallo, perché dopo aver perso con la Juve si prenota proprio al Principe di Piemonte, come se dopo aver perso a Cagliari ci si consegnasse già legati mani e piedi all'anonima sarda. Chi ponza sospetti su sospetti si è dimostrato un vero e proprio Tom Ponzi davanti all'ultimo terribile indizio che avvalla definitivamente la teoria dello smantellamento, i Della Valle infatti hanno scelto Viareggio perché è proprio viaReggio che il prossimo anno ci ritroveremo a giocare a Crotone e loro a vendere a un cretino. Dopo il mancato rinnovo di Montolivo, Diego ha scelto Montezemolo come socio e Montalbano come commissario, perché insieme stanno lanciando il nuovo vettore NTV che percorrerà la tratta Roma-Milano, mentre nel loro crudele disegno saremo condannati a percorrere la Salerno-Reggio Calabria per frequentare con profitto il campionato cadetto. Secondo i tifosi più boccaloni invece il ritiro in Versilia ha un altro significato, quello di mettere la squadra davanti al disastro compiuto, facendo assumere ad ognuno le proprie responsabilità, la Toscana quindi come metafora di affondamenti vari come quelli della Concordia ma anche la Moby Prince, e da qui la scelta del Prince di Piemonte e Moby come la scelta di fare del mobbing portando la squadra tra i sentieri del marmo delle Alpi Apuane per “indicargli”il luogo del prossimo ritiro estivo nel caso di retrocessione, e prendendo accordi con i cavatori per ingaggiarli eventualmente al posto dei preparatori atletici. In questo percorso apuano Vargas intanto è stato offerto ai produttori del lardo di Colonnata per la sua inesauribile scorta di materia prima, un magnifico prodotto questo che viene conservato da tempo immemorabile in salamoia, lo stesso tempo immemorabile che passa tra una partita decente e l'altra del peruviano, la stagionatura dura almeno sei mesi e in questo tempo di maturazione in conca Vargas mette insieme si e no due cross e il resto del tempo lo passa in panca, dopodiché si procede alla copertura superficiale con sale, pepe e abbondante rosmarino tritato, che insieme al cugino avevano preparato nel bagagliaio della Porsche, ma non essendo pratici su come fare a rovesciarselo addosso una volta preparato il composto, hanno pensato bene di ribaltarsi con la macchina. Comunque il messaggio gastronomico da dare è che la vittoria sarebbe lardo di Colonnata che cola e andando a Genova è obbligo provare a farli pesti evitando di scolarli troppo al dente visto come sarà avvelenato quello degli ex, e poi la parentesi artistica di Cerci, che essendo squalificato ha posato per Botero che ha lo studio a Pietrasanta proprio vicino a Seravezza da dove passa la salvezza, l'artista colombiano è stato attratto dalla possibilità di immortalare il gesto tecnico del romano sul fondo schiena del giocatore juventino, poi visto che Cerci non riusciva a stare fermo in posa per paura a suo dire che Rossi lo sostituisse perché non rincorreva il proprio avversario, Botero lavorando solo di fantasia ha ritratto il solito ciccione, che Cerci ancora scosso dall'espulsione ha scambiato per Vargas cercando di lanciarlo con una sfera di marmo del maestro confusa per un pallone, finendo così per rompersi un piede.

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