Arieccola ciucciata dalle streghe tornare a svolgere
manovre allampanate, ansimare asfittica con tanto di pneumotorace, mencia come
un sacco rapidamente svuotato dalle ultime prestigiose vittorie esterne,
goderecce sì, ma miraggi in un deserto di soddisfazioni, e poi infortuni come
pioggia acida, e squalifiche che ci costringono a raccogliere frutti ancora
troppo acerbi, che allegano il palato come i cachi non ancora maturi. Grandi
passi indietro anche senza Gamberini quindi, e mollezza comunque pur in assenza
di Montolivo, e una sconfitta senza che questa volta possano essere considerati
loro i colpevoli, è una sconfitta doppia, come al Quadrado erano invece quelle
vittorie, ma per non perdere almeno i benefici dell’ultimo mese voglio
considerare anche questa partita nel pacchetto della svolta, e analizzarla in
quel contesto servirà almeno a rendere meno viziata quell’aria pesa e consumata
che esce fuori da una partita dove si fuma e dove ci fumano. Molte sono state
le partite che hanno consumato energie nervose e fisiche, mentre a noi ormai
troppo stanca ricala invece la cataratta della tristezza sul campionato della Via
Crucis, come sui nostri poveri gropponi martoriati, pesa la delusione di una
partita che aveva tutti i presupposti, anche psicologici per dare uno straccio
di continuità e alimentare una mini serie di vittorie, di quelle che rendono il
lunedì quasi come il venerdì, se non fosse che non ti tocca la frittura di
paranza. Ci credevo davvero a un filotto di vittorie, forse perché l’avrei
preteso a parziale rimborso del fallimento di una stagione, appunto, che come
sul Golgota ci vede arrancare con la croce, un rimborso che a questo punto
invece andrà definitivamente insoluto come una ricevuta bancaria mandata a
diritto, un interruzione di corrente quella di ieri, che sbrina il congelatore
dove custodivamo quei due fagiani spennati nelle riserve di Roma e Milano, costringendoci
così a buttare via tutto. JoJo sbaglia il rigore volutamente mirando il portiere
già sdraiato in terra alla Frey, e lo fa per rientrare nel novero dei grandi,
nella settimana degli errori d’autore di Messi e di Kakà, ma anche per
riabilitare Ljajic che gioca male volutamente per solidarietà verso Montolivo,
che è assente volutamente dopo aver saputo che anche la squadra sarebbe stata
assente, come Rossi che proprio in virtù del tour de force avrebbe potuto fa
ruotare non solo il nostro umore, dando almeno a Marchionni la possibilità di
togliersi il muschio dal sedere. Salutiamo comunque l'esordio di Neto, faccina
pulita e subito punita da un tanke vero, mentre un po’ ci preoccupiamo per quel
destino cinico e baro, che tra i tanti che hanno dimostrato di avere la spalla
tonda, va a offendere proprio la spalla del monumento eretto a centrocampo
proprio contro il malcostume dell’assenteismo, dimostrando vandalismo allo
stato puro nei confronti di una figura che per una ventina di minuti si è
trasformato addirittura in un eroe un po’ tamarro sì, ma anche un po’ Beckembauer
e un po’ Enrico Toti. Una Fiorentina che taglia sui costi della manovra
presentandosi a Bergamo senza nemmeno la benzina nel serbatoio, che ci svuota l’entusiasmo
come la manovra del Governo Monti il portafoglio, e intanto Renzi da il via
alla notte bianca, dodici ore tra cultura e spettacolo, che in accordo con i DV
ha evitato accuratamente che potesse essere proprio la Fiorentina a entrare in
competizione distraendo i tifosi dall’evento, che avrà inizio oggi alle ore diciotto,
e così la notte bianca ce l’hanno anticipata di un giorno, e per evitare una concorrenza
considerata sleale, a Bergamo di cultura e spettacolo neanche a parlarne.
Ottima la tua copertina Dylandoghiana, il n.41 "Golconda" è uno degli albi migliori secondo me!
RispondiEliminaDevo dire di essere molto fortunato perché il blog è frequentato da menti vivaci, e in questo caso Deep da un taglio Dylandoghiano, interessante, mentre il mio era un omaggio a Magritte e a cosa potesse aver mai pensato quando dipingeva Golconda, perché a me non avendo suscitato mai bei pensieri, sembrava copertina perfetta, un po' tutti anonimi dietro a colletti bianchi, e sotto quelle bombette staranno chiusi i pensieri, come dietro le croci dei vetri delle finestre. Con le nostre bombette, indifferenti gli uni agli altri nelle nostre divise, non protetti dal vetro e dalle tende delle nostre finestre, saremo come sospesi, ne in cielo ne in terra, come dopo Bergamo insomma, non ricordo dove aver letto questa descrizione del quadro, ma siamo lì ancora sospesi almeno fino a mercoledì. Intanto saluto Louis che ci è venuto a trovare, e che oltre ad essere il sosia di Zauri sono sicuro possa ben integrarsi con i più tecnici del blog.
RispondiEliminaCiao Louis, bentrovato!!!
RispondiEliminaPer me più che a Zauri assomigli a Guardiola!!!
Pollock devi scusarmi, sulla pittura sono ancora più impreparato che sul calcio (se possibile!!!), il mio forte sono le donne e la musica rock!!!
:-)))
Ah ah ah, il sosia di Zauri mi mancava nel repertorio, grazie della fiducia teNNiha Gianni, ovviamente ricambiata, spero di vederti presente alla prossima cena, siamo oramai a fine stagione... :-)))
RispondiEliminaCiao Depp, in effetti la somiglianza con Pep me la porto dietro da qualche anno, mi manca il conto in banca dello spagnolo però, eh eh eh....
RispondiEliminaHai detto niente!!!
RispondiElimina:-)))
E se fosse invece l'incovercio,cioè che sono Zauri e Guardiola a somigliare a Louis?
RispondiEliminaBen arrivato!
A Louis un caloroso benvenuto anche da parte mia.
RispondiEliminaCamporese e Nastasic rischiano di sbagliare molto di più di chi hanno sostituito perché i rischi se li prendono, con grande coraggio e personalità, interpretando il ruolo come va interpretato, non limitandosi cioè alla fase difensiva, fase nella quale, peraltro, non sono da meno di Gamberini e Natali, anzi. Non si limitano a fermare o anticipare l’avversario per poi liberarsi del pallone in qualsiasi modo, ma si preoccupano,con maestria, della ripartenza e della costruzione del gioco, cose che sanno fare con grande classe ed efficacia. La loro presenza nel gioco, e non solo nella copertura, è uno dei fattori che hanno dato tono alla Viola nelle ultime settimane. Per questi motivi a mio parere si dovrebbero considerare, alla pari, due punti fermi dell’undici titolare della Fiorentina del prossimo anno, in qualsiasi modulo, anche in una difesa a 4 per intenderci. Hanno già dimostrato il loro valore, la loro affidabilità ed una Fiorentina che voglia fare un salto di qualità non dovrebbe fare a meno di loro ripeto, come titolari. Capitolo Neto, a me piace, mi ricorda Toldo, ed ha l’età che aveva Toldo quando iniziò a giocare titolare nella Fiorentina. A Neto secondo me va data fiducia impiegandolo con continuità perché possa acquisire esperienza ed affidabilità. Boruc è molto forte ed, ora, più affidabile di Neto, ma se resterà rischiamo di perdere Neto, se invece se ne andrà, cosa che appare probabile, io punterei su Neto, facendolo giocare titolare intanto in quelle poche partite che resteranno se riusciremo a salvarci, come dobbiamo ragionevolmente sperare, già tra un paio di giorni, e mettendogli poi come riserva un portiere molto esperto e affidabile nel malaugurato caso in cui.
Vedo che si brucia il fantoccio di paglia di Corvino (addirittura
RispondiElimina«criminale» secondo lo Steinitz senese) là dove si puote ciò che si vuole (e più non
contrastare…), rito propiziatorio da calendimaggio, in effetti, ma leggermente
primitivo-ancestrale. Corvino ha fallito alla grande il mercato di gennaio, che
aveva avuto tutto il tempo per preparare appetto di due lacune chiare che la
Società aveva promesso di colmare, ed è stato perciò tempestivamente esonerato
(Romizi, peraltro, ce l'avevamo in casa, anche se la maggior parte di coloro che
lo rimpiangono adesso lo giudicava inadeguato quando era da noi: inadeguato
senza mai aver giocato, appena una panchina, come inadeguato Mazuch, neppur mai
convocato da noi eppur subito titolare all'Anderlecht, subito schierato in
Champions una volta da noi partito, nazionale della Repubblica Ceca,
ventitreenne adesso). Del resto, per un decennio io ho sempre sottoscritto le
mosse del Principe DDV, ovviamente imparagonabile a pataccari in via di
retrocessione come Giochipreziosi (eppure è stato fatto), mosse sempre
avveratesi altamente benefiche con tre eccezioni, però importanti: l'esonero di
Mondo, che ci portò quasi in B e che si giustifica per inesperienza del massimo
palcoscenico e per la pressione selvaggia di una piazza scervellata che voleva
l'Europa ad ogni costo ma con
squadra da centro classifica scarsa (Portillo titolare, Portillo
titolare! Ricordate? Dov'è Portillo, adesso? Anzi: dov'è mai stato?), il mercato di disinvestimento
dell'estate 2009, dalle motivazioni invece oscure (ma che non saranno state irrazionali, solo che non sono mai state spiegate) e dal quale non ci siamo
ancora completamente riavuti, il ritardo nello smaltire gli strabolliti che
stanno portando Genoa e Cesena in B, per timidezza nel metter troppa legna al
fuoco dopo la cacciata di Prandelli. Adesso a Magic Raven se ne attribuiscono
quante a Menelicche a suo tempo e con lo stesso fondamento, più o meno. Ma se ad Aldo, poniamo il caso fra i tanti, Prandelli non riempiva l'occhio, il Magic era una
totale nullità, la Proprietà distratta (Aldo ci dice da sempre: tanto braaaaaaai ma
sul calcio farebbero bene a farsi consigliare), può esserci spiegato com'è che
per quattro anni di seguito siamo arrivati quarti? Come già a suo tempo ad Aldo
spiegò Vitalogy, inoltre, non è possibile arraffare tutto quel che il mercato
propone, fosse pur vero quel che egli asserisce, con misteriose allusioni a orribili
segreti, circa le tante trattative abortite per giocatori di qualità: non è
possibile per ragioni di budget, perché nel ruolo si è già coperti, perché
c'erano aspetti che avvelenavano l'affare o presunto tale. E come se li è fatti
sfuggire il Corvo, questi affaroni, se li sono fatti sfuggire tutti gli altri
DS eccetto uno, così come tutti gli altri DS si sono fatti sfuggire gli affari
di Corvino (non omnia possumus omnes). Corvino, infine, non è «scappato» a
Lecce, aveva la madre agonizzante (e infine deceduta), godeva (se si può dire,
visto il terribile frangente) di un periodo di riposo normale per tutti i DS
dopo il mercato di gennaio e, di più, la Società l'aveva già silentemente (e,
ribadisco, giustamente) scaricato.
A me sembra, Blimpe, che il Gat abbia più segreti di Andreotti, mentre Magda ne custodisce uno solo e quello protegge e difende strenuamente, Aldo è un vero segretario, per non dire un segreter in frassino, al quale rivolgo ancora l'appello di voler dare risalto al blog, e non chiedo il terzo segreto di Fatima, ci mancherebbe altro, ma almeno il secondo, cioè di venire a svelarci quale secondo stava mangiando Corvino nel preciso istante che ha rifiutato l'auto candidatura di Cacia.
RispondiEliminaAhahahahah, mitico Tocca, grazie!
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