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martedì 20 dicembre 2011

Siena-Fiorentina, un appuntamento dal dentista.

Martedì 20 dicembre ore 18, sembra più il promemoria dell’appuntamento con il dentista che la data del derby con il Siena. Da appannato cinquantenne, confesso di avere incontrato qualche problema con la gestione di questo calendario di seria A. Comunque, una volta che mi sono reso conto di cominciare a dare del lei ai riflessi, ho chiesto subito aiuto alla tecnologia. Pc, iPad, iPod, tablet, wireless, wi-fi, bluethooth, tutte collegate in un body network che mi gestisse il calendario degli eventi, con promemoria di tutti i tipi, allarmi acustici, email, sms, skype fino al Salvavita Beghelli. Soprattutto fino a quando una mattina è scattato l’allarme partita, mi sono vestito di tutto punto con sciarpa, cappellino, felpa, bandiera e guanti viola, e mi sono accorto in macchina, mentre partivo, che mi era suonata la sveglia per andare a cercare i funghi. Allora ho detto basta e ho assunto una filippina con contratto a progetto, gli ho consegnato un agenda con il calendario delle partite, e così mi fa una telefonata per avvertirmi del match in programma. Vorrei evitare però di parlare di una partita che ancora non c’è stata e vorrei invece prenderla a pretesto per esaltare una provincia, quella di Siena, in grado di produrre eccellenze gastronomiche di livello mondiale. Formaggi, vino, ma soprattutto salumi, con in testa il prosciutto di Cinta tagliato rigorosamente a mano, che amo al pari del Pata Negra. Vorrei condividere anche un delizioso ricordo per una bottega di alimentari sulla strada, a Osteria Gallina nel comune di Castiglion d’Orcia, dopo Bagni Vignone, dopo Pienza, dopo insomma, dove mi fermavo a mangiare due fette di pane con le acciughe marinate e un bicchiere di vino, una goduria ruspante da fare impallidire Maxim’s de Paris. Siena, che ho nel cuore anche perché sede di un premio letterario (parolone) nel quale lo scorso anno sono stato premiato per un racconto sulla Firenze e sui fiorentini tra 50 anni. Se avete due minuti, è un racconto breve che può strapparvi qualche sorriso, lo trovate su www.premioformicherosse.org, dalla home cliccate su “le edizioni” e da li vi perderete in un “Concerto per flauto” da fare accapponare la pelle. Ah, la filippina quando mi ha chiamato stamani per avvertirmi della partita, trovandolo strano si è assicurata che non mi sbagliassi con l’appuntamento dal dentista. Siena-Fiorentina, su ragazzi, togliamoci questo dente.

29 commenti:

  1. giorgio-siracusa,
    Pollock carissimo che bella una rubrica di gastronomia viola, che se non è confinata alla splendida Firenze forse può accogliere le ricette degli amici tifosi lontani come me… Ti propongo per pranzo un piatto forte della nostra tradizione, i virmicieddi a la siracusana. Senti come dovrai farli. ‘Ntre miezzu bicchieri d’uogliu, faciti rusulari 2 spicchia d’aglia (ca poi livati) e squagliativi 2 filetti di alicci sutta sali. Iuncitici poi ‘na milinciana tagliata a pizzudda e, quannu chisti su ‘ndorati, 3 pumadoru fatti, tagliati gruossi gruossi. Lassati cociri ppi 5 minuti, poi iuncitici: ‘nu pipi giallu tagliatu a strisci suttili, 100 grammi di ulivi niuri senz’ossa e appena tritati, ‘nu pugnu di cchiappari e 5 o 6 fogli di basilico. Raggiustati di sali e spiezzii e continuati a cociri ppi 20 minuti circa. Cuciti a lu denti 600 gr. di virmicieddi e li cunzati cu la sarsa priparata e, si vuliti, ccu picurinu.
    Buon appetito!

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  2. Ma le formiche rosse sono quelle che spiccano nei menù alternativi di locali trendy, dove tra bachi e insetti ti riempi di proteine (dicono) e di aneddoti da raccontare agli amici?
    Pollock, nel mio immaginario rinnovi le gesta di Pepe Carvalho (commissario gastronomo di Barcellona e non duo difensivo del Real). Ad maiora!

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  3. Io credo che Jordan, che è un gentiluomo oltre che uno dei rari intenditori di calcio che mi riesca di bazzicare su un altro sito divenuto caotico (e che non censura le autentiche follie offensive verso il buon senso ma piuttosto chi le segnala), vorrà concedere che con la gentile signora Claudia si è spinto troppo in là nelle parole e vorrà dunque porgere quelle scuse che a una lady di quella finezza sono dovute. Non so invece cosa sarebbe dovuto a un altro e ben diverso specimine del preziosissimo genere femminile, che vedo invece imperversare sulle pagine del buon Pollock. La cavalleria, che in me non è abito ma parte del corredo genetico, mi impedisce di esprimere tutto il mio biasimo con gli strumenti della tastiera: inviterei però il responsabile del blog a una maggiore fermezza davanti a certe volgari invasioni. Bene per il contributo di Giorgio, al contrario, che onora una regione la quale, ahimè, pur tanto costa alla nazione in termini di immagine all’estero, di pubblica sicurezza e di finanza pubblica. Ma questa è una lunga e penosa storia, che molte volte abbiamo scritto e che per il momento vogliamo derubricare. Il lavoro mi attende, con le lunghe propaggini del Bologna Jazz Festival (una pubblicazioncella sull’ultima edizione, tediosetta anzi che no). I saluti devoti del vostro
    gat

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  4. Certo che il vizio di dire male del meridione quello non lo perdi mai, vero Aldo? Anche quando sembri fare dei complimenti, anzi peggio perché quelli sono solo pretesti. E poi vorresti pure fare il censore, dire chi si deve scusare, chi deve pubblicare, chi no... Se mi ascolto dentro sento che mi fai tanta pena. BRUGNOLO

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  5. giorgio-siracusa,
    Grazie Brugnolo ma lascia perdere, da noi si dice che lu lupu di mala cuscenza comu opira penza.

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  6. Mancoalicani (quello dalle parti di Cocuzzo Calabro)
    Mi è piaciuto il racconto Pollock, ma l'idea te l'ha data quella teoria di scienziati americani che le coregge dei dinosauri avrebbero provocato un tremendo effetto serra e quindi la loro estinzione? Però se continui a far scrivere quel trombone di aldo sul blog altro che 2050, si muore tutti prima di puzza.

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  7. Un benvenuto al caro Giorgio, comunque sempre presente nella mia cucina, visto che ancora utilizzo i suoi capperi e l’origano che mi ha spedito insieme ad altre leccornie, che invece, hanno fatto la fine che si meritavano nella mia pancia. Più che gradita la sua ricetta in dialetto che ho attaccato al frigorifero. Nella mia cucina appunto, che non ha la pretesa e neanche l’ambizione di voler sostituire il sito dal quali tutti noi proveniamo, ne tantomeno però di ereditarne l’anima più rissosa. Mi piace lo scambio di idee anche se in antitesi, mi piacciono le spezie che lasciano traccia del loro carattere, mi piace il cous cous perché può accogliere la verdura come la carne, ma anche tutte e due. Gian Aldo, apprezzo certi tuoi sapori, il desiderio del rispetto, nel quale però, secondo i miei canoni rientra anche il non voler suggerire le regole. Apprezzo la tua compagnia, ma penso di riuscire a creare un ambiente accogliente e ospitale anche senza che tu mi lasci i dieci comandamenti sul tavolo di cucina. Lo dico con il sorriso e aprendo quella bella bottiglia che vedi raffigurata sotto il ponte alla Carraia, insieme a una stecca di cioccolata di Modica per fare onore a Giorgio, se vuoi e se non da noia agli altri ti puoi accendere anche un antico Toscano. Mancoalicani, puoi stare con noi anche senza rivolgerti in maniera maleducata ai miei ospiti, costa uguale e contribuisce alla qualità della convivenza. Al secondo notevole intervento della giornata di Pippobaccello, devo assegnare il premio per chi è riuscito meglio finora a cogliere le atmosfere della mia cucina, spero che anche Brugnolo rimanga con noi, e poi cioccolata, Chateau d’Yquem e Fiorentina.

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  8. Devo ritirare il premio assegnato a Pippobaccello e scusarmi con Marco Berna, perché è suo il commento che ho apprezzato particolarmente, accostandomi come ha fatto, a Manuel Vasquez Montalban, evidentemente per una gentilezza dallo spirito alternativo, invece di portare il solito vassoio di paste. Ritirare il premio però mi sembrerebbe brutto, non voglio fare la parte del Guido Rossi dei poveri, via, facciamo un ex aequo.

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  9. Mancoalicani (quello dalle parti di Cocuzzo Calabro)
    Pollock mi sembrava che la maleducazione fosse di qualcun'altro e l'hanno detto anche altri ma va bene così, io non scrivo sui giornali e di rispetto ne merito meno evidentemente. Ma volevo dirti: se quello in alto sei tu i capelli sono tuoi anche quelli? Manca un'ora soltanto, chi ci pensa al vino e alla cioccolata. Dopo magari, se va come speriamo...

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  10. Mancoalicani, da padrone di casa Pollock è tenuto a stemperare, neanche fosse una crema a bagnomaria, quindi non fartene un cruccio. E vedrai che non si risentirà nemmeno del fatto che a Cocuzzo Calabro il Cecchini sia solo una foto di natura viva con bistecca in mano invece della star della Fiorentina, rosso sange, stavolta, e non viola! Grazie Pollock per l'ex aequo, il premio mi onora.

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  11. Mancoalicani, intanto mi sono dimenticato di ringraziarti per il fatto che ti sei preso la briga di leggere il mio racconto, e già per questo simpatizzo per te in maniera indecorosa, ti sei comunque rivolto al Gat in maniera non educata, mi sembra poi, che al Gat abbia fatto presente di non gradire il fatto di voler venire a dettare le regole nella mia pur misera cucina. Non ho soggezione per chi scrive su un giornale, però consentimi di apprezzarne delle qualità. Quello con i capelli è il famoso macellaio di Greve che decanta poesie mentre vende la ciccia, voi invece, quei pochi capelli che mi rimangono, me li fate cadere per il pensiero di rispondere a tutti senza irritare la vostra suscettibilità. Dopo si brinda, vi aspetto.

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  12. GAT mi sembra di averlo già fatto, anche se non in forma così esplicita. Se la signora vuole le presento scuse formali, però se stasera si perde a Siena, non mi venga a ridire che lei riderà di noi per le glorie di Montolivo rossonero se no il toscanaccio che c'è in me rirompe il guinzaglio! Avrò ecceduto, le signore non si percuotono neppure con un fiore, d'accordo, ma non mi concedi nemmeno la provocazione grave.

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  13. Giorgio peccato che son le 17,30 e devo correre a vedere quest'altro strazio (mi dò una strizzata ai cabasisi ma temo forte) se no mi mettevo a provarli subito. Sarà per domani, poi ti dico, ma il solo leggere mi ha fatto venire il languorino.
    Ciao a tutti e forza viola!

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  14. Ultima e poi vo via davvero. Si fa una SdAf, Setta degli Adoratori fiorentina, minuscolo, quella bella che ci ha in mano il Cecchini? Magari la ci dà più soddisfazioni di questa e agli acquisti e ci si pensa noi mica qui' panzone di Corvino!

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  15. Jordan, si può chiamare Bistecca, con la B maiuscola, invece di una umiliante, quanto uno 0-0 a Siena, f minuscola?

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  16. giorgio-siracusa,
    Pollock sono contento che quello che ti ho inviato sia stato apprezzato (ma la parte grossa se l’è avuta la dolce Nuvola…). Per consolarci del pestifero anno viola 2011 ti parlo allora del nostro dolce tradizionale per le feste di Natale. E’ il buccellato, in dialetto “cucciddatu”. Solitamente è a forma di ciambella ma viene anche confezionato in forme più ridotte (i cucciddatini). Con panettone e pandoro non c’è partita, credimi… Gli ingredienti, come li consiglio io (cioè cioè… mia madre e mia nonna prima di lei e chissà quanto devo tornare indietro poi), sono: 1 kg di farina 00; 200 grammi di zucchero; 300 grammi di burro; 3 uova più 1 per il ripieno; 1 dl. di latte; 10 grammi di ammoniaca per dolci; 150 grammi di gherigli di noce; 300 grammi di fichi secchi; 60 grammi di pistacchi; 100 grammi di uva sultanina; 50 grammi di cioccolato fondente a gocce; 150 grammi di mandorle tostate tritate; 5 chiodi di garofani ridotti in polvere; 250 grammi di zuccata tagliata a dadini; un pizzico di cannella in polvere (anche meglio una bacca di vaniglia); marmellata d’arancia (la quantità necessaria); ciliegie e bucce d’arance candite; 1 bicchiere di Marsala.
    Dovrai amalgamare la farina con lo zucchero, il burro e l’ammoniaca per dolci (meglio se con una planetaria); continua a lavorare l’impasto e aggiungi le uova fino a ottenere un composto omogeneo e abbastanza consistente. Forma una palla, avvolgila in una pellicola da cucina e riponila in frigo per almeno trenta minuti.
    Per il ripieno dovrai tritare grossolanamente i fichi secchi e riporli in una ciotola con l’altro uovo, l’uva sultanina, la cannella, le noci e le mandorle tritate a pezzetti non troppo piccoli, la zuccata, i chiodi di garofano e il Marsala. Mescola bene e metti sul fuoco per circa dieci minuti. Fuori dal fuoco aggiungi tre cucchiai di marmellata e metti da parte a raffreddare.
    E se alla fine non ti lecchi le dita peste ti colga (per la verità Amedeo Nazzari diceva “chi non beve con me peste lo colga”, ma quello lo ripeterebbe piuttosto Susan Derrick da quel che ho capito di lei...)!
    P.S.
    Grazie anche a Jordan per il riconoscimento alla cucina siciliana. Quasi ti dimenticavo!

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  17. Scusa l'ignoranza crassa Giorgio, ma cos'è l'ammoniaca per dolci? Il concetto un pochino mi disturba.

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  18. La fiorentina è la fiorentina, minuscola o maiuscola che sia, bistecca la chiamano i milanesi e fanno casino con le braciole.

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  19. A vede' la Fiorentina (quella con la maiuscola) m'è un po' andato via l'appetito e montato il sonno. Ora mi rileggo le ricette di Giorgio pe' ripigliammi.

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  20. Ragazzi, la Parodi ha ormai le ore contate, la vera causa delle dimissioni di Mentana è questa. Sto prendendo accordi con Caressa per inserire sul blog la telecronaca delle ricette di Giorgio.

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  21. Scusa Jordan, ma credo sia il contrario. A Firenze non conosco nessuno che la chiami "fiorentina". Il resto del mondo la identifica così, ma noi, sicuri e spocchiosi, non abbiamo bisogno di ribadire l'ovvio e si va dal Sanesi a mangiare la BISTECCA. Occhio: non la tagliata, versione per diversamente agili con il coltello, nè la braciola, che solo i milanesi possono confondere con la nostra. E per finire, sale e pepe, ma nè olio nè altri condimenti.

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  22. Pippobaccello, ti volevo avvertire che una discussione con Jordan può durare quanto una maternità, e quelle poche volte che si esaurisce prima, lui la mette nell'incubatrice. Ragazzi, vedo che si spara subito con le armi pesanti, siamo già a uno dei caposaldi della cucina toscana. In città intanta dilaga la moda dell'hamburger di chianina, che a seconda di più o meno modaiole location ti fanno pagare anche 20 euro. Giorgio concedici queste servitù di passo legate al territorio, ma anche della cucina araba, che ha trovato terreno fertile in Sicilia, amo le eccellenze. Oh, della partita si parla domani, intanto ho pensato al titolo del post.

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  23. giorgio-siracusa,
    Caro Jordan se la chiamo bicarbonato di ammonio ti preoccupa meno? E' da due secoli che si usa in cucina e nessuno è mai finito con la lavanda gastrica, almeno in Sicilia. Se poi volete sperimentare varianti locali, a vostro rischio e pericolo.

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  24. Jordan non vorrei rinfocolare la polemica (anzi sì, giusto un po'...) ma sotto le pagelle di Fiorentina.it ho appena letto la Claudia scrivere "buona serie B!". Sei sempre un gentiluomo, come dice Aldo, o fai l'altra opzione? BRUGNOLO

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  25. GRRRRRR! Sono un gentiluomo Brugnolo, ma tu sei un rizza....

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  26. Poeta se tu mi zittisci e mi cheto, ma ero abbastanza bono lo stesso, no? o icche ho detto di male? O che hai preso i'puzzo de' censori di laggiù? Se un vi piace la SdAf e la si chiamerà SdAB, basta che la sia alta i' giusto e cotta i' giusto di qua e di là. Sale e pepe, d'accordo, ma io una passata di ramerino unto nell'olio bono e gliela dò o che posso?

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  27. Giorgio ma questo bicarbonato d'ammonio che farebbe la parte del lievito che non vedo menzionato? Poi alla fine "metti sul fuoco per dieci minuti" vuol dire metti in forno? non credo si cuocia sui fornelli. Ora il poeta mi manda a quel paese, ma son rompipalle dalla nascita.

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  28. L'Hamburger di chianina sta alla fiorentina (alla bistecca alla fiorentina così pippobaccello è contento) come la viola attuale sta a quella del primo scudetto.

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  29. giorgio-siracusa,
    Due volte sì, caro Jordan. Mia moglie dice la stessa cosa di me, ti capisco bene.

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