.

.

sabato 24 dicembre 2011

Non ci resta che piangere

Firenze, da sempre città che ha fatto della sua eredità estetica montagne di cartoline da spedire nel mondo, ospita da un paio di anni invece, il gioco del calcio più brutto al mondo, una cartolina questa che ricorda più le vele di Scampia. Dalle bellezze del Rinascimento, quell' Edson Arantes do Nascimiento fatto di marmi bianchi e verdi, siamo passati al grigio cemento che vediamo dalle finestre della nostra passione. Noi che dal Piazzale ci tuffiamo in un panorama mozzafiato anche se ormai sempre più soffocato dall'abbraccio dello smog, dalla "Fiesole" vediamo invece un piazzale deserto di manovre spumeggianti, vediamo solo carcasse di giocatori ammassati sulla maglia Viola. Ho come l'impressione però, che tra un po' ci diranno, che quello che stiamo vedendo non è poi un calcio così brutto, che è invece bellissimo. Ci ricorderanno con fare di sufficienza, che da fiorentini quali noi siamo, dovremo pur essere abituati a stare male per il troppo bello. Come se fossimo in Santa Croce per intendersi, e non in croce come da anni, diranno che quella percezione del brutto è invece il malessere del troppo bello, la sindrome di Stendhal insomma. E alla fine non posso neanche dargli torto, perché la strategia persuasiva sarà la stessa che adotto io con Rita quando si lamenta che non gli piace stirare, e gli rispondo, subdolo, in attesa della camicia di Burberry, che invece lo ama profondamente, talmente tanto che viene colta dalla sindrome dello Stendino. In tutto questo però non c'è ancora nessun riferimento al cibo, e su questo non sono neanche troppo d'accordo con me stesso, perché invece, sotto traccia, il riferimento c'è ed è ai "brutti ma boni", semplici biscotti che hanno avuto un grande apprezzamento nell'ambito della vicenda di Calciopoli. Brutti sono loro ad ammazzarci la passione, boni siamo noi, capaci cioè di ricominciare a correre felici a perdifiato sul viale dei Mille, anzi rincorrere. Mi permetto infine di dare un consiglio di mercato, e so che mi perdonerete proprio perché non lo faccio mai, ma c'è un occasione giusta per rinforzare la squadra a costo zero che non mi lascia dormire, perfetta in questa atmosfera di doni, si proprio quel Cristiano, così squalificato da non costare niente, da grande plusvalenza insomma. Lo so cosa pensate, Doni è squalificato, che razza di rinforzo è se non può giocare, basterà dire che è il nipote di Mubarak. Per gli auguri c'è sempre un domani.