Marchionny Stecchino è ispirato al giocatore “pentito” di stare nella Fiorentina e nascosto per questo nel nuovo centro sportivo, mentre Marchionni Marco è sostanzialmente una brava persona, che a differenza di Dante che truffava l’assicurazione, froda la propria squadra mostrando un tic che è semplicemente quel suo modo di pesticciare in campo. E mentre Dante distraeva i fruttivendoli per rubargli le banane, Marchionny distrae i DV per sfilargli lo stipendio. Dal boss “Cozzamara” si è passati in questi mesi alla nostra bocca amara, per quello che è diventato ormai un rifugiato in tribuna. Ma l’uomo che ha messo la milza in un pensionato di lusso, a qualcosa in realtà ancora serve, da aggancio per portarvi nella nuova tappa dello “street food tour”. Proprio a Palermo dove è possibile mangiare “u pani ca meusa”, una pagnotta morbida ricoperta di sesamo imbottita di pezzetti di milza (non di Marchionni) e polmone di vitello. Bolliti e tagliuzzati come il nostro lampredotto, vengono però leggermente soffritti nella sugna. La maggior parte dei “meusari” si trovano in zone di mercato come la “vucciria”, che io amo particolarmente per i colori e anche perché dipinta da Guttuso in una magnifica tela ad olio. Mercato appunto quello di gennaio, nel quale noi tifosi Viola riponiamo le speranze per raddrizzare la stagione. E per raddrizzare, chi meglio del Dottor Randazzo dell’assicurazione, interpretato nel nostro caso da Delio Rossi, che una volta scoperto il tic fasullo di Marchionni, e a proposito di mercato, lo indirizzerà lontano da Firenze e chissà se proprio per esporlo su qualche banco tra i bolliti.