Tra le tante domande che vorrei fare a Cognigni prima di darvelo in pasto, una di quelle che più m’intriga visto che rientra nell’ambito della chiarezza in senso più generale, è sapere le motivazioni che portano così tanti tifosi Viola a servire la cena. Oggi si usa ancora una formula troppo generica, e finiti i tempi delle comproprietà, se non si è più precisi alla fine il rischio è quello di ritrovarsi con una bella clausola tra capo e collo tipo quella di Salah. Mi sta anche bene quindi se la cena è servita, ma la domanda è “A cosa?” Domanda scomoda, lo so, come quelle che avrebbero voluto fare i giornalisti a Moena, e che invece Andrea ha eluso in fretta e furia dopo che aveva ricevuto un pizzino amico da Bucchioni che lo metteva in guardia sui contenuti etnici della domanda di FirenzeViola: “E’ nato prima Bud Spencer o Rete 4?”. E comunque sarà sempre troppo tardi per capire Cognigni, lui in quanto artista della ragioneria d’avanguardia, come tutti gli artisti sarà apprezzato solo da postumo. Io che invece lo apprezzo come un Pollock, lo lascio lavorare con i suoi tempi perché per ora non sento la mancanza del sostituto di Savic. Per vivere un’estate serena mi mancano piuttosto quei giorni in cui spingevi qualcuno in piscina senza doverti preoccupare del suo smartphone. Mi direte che sono vecchio, che sono uno di quei tifosi crepuscolari che rimpiangono i tempi delle maglie senza sponsor, delle bandiere, dei capitani del Brasile e dei giocatori senza tatuaggi. Si, è proprio così, non mi sono mai fatto un tatuaggio, nemmeno quello col nome dell'amore della mia vita perché mi vergogno ad andare in giro con la scritta: “Lampredotto”. Poi nemmeno quello di Milinkovic Savic che è troppo lungo e mi ci vorrebbe tutta la schiena. Insomma, non c’è più la pazienza di una volta quando si aspettava che le situazioni maturassero con i giusti tempi, oggi si vende Savic e già si vorrebbe presentare il sostituto tenuto nascosto nell’antibagno. E’ la stessa storia della frutta fatta maturare in frigorifero invece che sugli alberi. E poi la gente divorzia perché non tutti hanno la pazienza di diventare vedovi. Oggi sono le mogli dei giocatori che devono gradire le destinazioni per decidere i trasferimenti. Io invece rimpiango quando era la Beatrice dalle poppe grosse che per convincerci a farla giocare a calcio con noi ci raccoglieva il Super Santos da sotto le macchine. Io dico solo che se non vi piacciono certe operazioni di Cognigni, prima di andare in spiaggia indossate quei parei che somigliano tanto ai famosi veli pietosi, e se la notte non dormite perché Salah va alla Roma, almeno contate i delfini che fa più estate.