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venerdì 26 gennaio 2018

Tenetevi tutto dentro



Se la nostra preoccupazione è un campionato grigio, al massimo sale e pepe, senza scossoni e nemmeno la tinta migliore per coprirne le radici, la stessa cosa si verificherà il 4 marzo quando andremo a votare. Cosa fare? Serve un colpo di scena tipo un tiro che centra la porta, e Alessandro Borghese che arriva trafelato alle urne un attimo prima della chiusura per dire “Manca ancora il mio voto che potrebbe confermare o ribaltare il risultato”. Se poi continueremo a sparacchiare sul fondo senza costrutto c’è sempre il piano B (che non è rasarsi tutti i capelli per eliminare il grigio), ma andare a vedere la partita della Fiorentina in pizzeria che è sempre uno dei posti più belli. Capitolo gestione e autofinanziamento, secondo la Nicoletta che lavora con un commercialista di grido (mentre lui le guarda il culo da urlo), fanno bene i Della Valle a vendere i giocatori più forti e a fare le plusvalenze, anche a costo di campionati anonimi, lo dice forte del suo rimpianto più grande, dopo quella esperienza è d’accordo che quando c’è da vendere bisogna farlo e basta. Lo sa da quando una persona di quelle considerate strane, allora abitava sopra la Trattoria “I’Raddi” in via dell’Ardiglione, le offrì un milione (lire) per le sue mutandine usate, e lei invece di accettare rispose “Si faccia curare”. Il Bambi ha invece a cuore la gestione dei giovani lasciati spesso ad ammuffire, è stato uno dei primi a non capire il vantaggio di tenere Hagi ai margini della rosa e Dragowski senza giocare per due anni. Propensione a non capire che ha manifestato fin da piccolo, ancora oggi racconta la prima volta che non capì come mai Adamo ed Eva avessero la foglia di fico se erano solo loro due. Il Centi che invece è un salutista, esprime soddisfazione per un calcio che dopo l’asta sui diritti televisivi ha dimostrato finalmente di aver tolto il glutine ormai da tutto e di essere rimasto senza grano. Io tra gli amici che ho citato sono quello che difende a spada tratta tutto ciò che è Viola, per me non ci sono figli e figliastri, chi è meglio tra Babacar e Simeone è una domanda che non m’interessa, chi indossa quella maglia va bene, così come a un alcolizzato non puoi chiedere se è meglio la birra o il vino o a un bambino se vuole più bene al babbo o alla mamma. Alla Fiorentina non ci sono grandi campioni? Ho frequentato mezzi scemi per l’altra metà. Se non fosse che è controproducente, anche se potrei farlo passare per salvaguardia dell’ambiente, quando leggo che viene attaccato tutto e il contrario di tutto, quando gli altri sono sempre più bravi, vorrei suggerire di tenervi tutto dentro, ma non per una questione di privacy. Per non inquinare. Alla fine vi chiederò di fare solo critiche biodegradabili.

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