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domenica 18 gennaio 2015

Tra il sacro e il profano

Dopo il furto degli occhiali a Mihajlovic la sala stampa del Franchi è stata teatro questa volta di una sceneggiata napoletana. Come ho cercato di ricordare attraverso il quadro di Leonardo che racconta un episodio simile, Montella ha fatto presente a Rialti di non fare tanto il furbo e di tirare fuori i soldi della sua parte per pagare la pizza. Oltretutto vuole sempre doppia mozzarella. Ho scelto questo dipinto per raffigurare la polemica tra il Mister e il Master dei giornalisti presenti perché è un dipinto parietale a tempera grassa, non a caso Rialti viene chiamato confidenzialmente “Ciccio”. Appena terminato il dipinto, Leonardo si accorse che la tecnica che aveva utilizzato mostrava subito i suoi gravi difetti: nella parte a sinistra in basso si intravedeva già una piccola crepa. Si trattava solo dell'inizio di un processo di disgregazione che sarebbe continuato inesorabile nel tempo; decontestualizzare le frasi e rubare gli occhiali si rileveranno solo episodi estremi di un degrado inarrestabile della categoria, legati all’incompatibilità della tecnica utilizzata dai vari Rialti, con l’umidità della parete retrostante al lato dove di solito parla Montella. Per capire quanto siano stati devastanti i danni basta confrontare un giornalista originale con una delle numerose copie dei giornalisti che oggi frequentano la sala stampa. Oggi come allora, quando cioè all'inizio del XIX secolo le truppe napoleoniche trasformarono quello che era ancora il refettorio in bivacco e stalla. L’ennesimo scivolone della categoria fiorentina rappresentato dalla figura professionale più in carne, dopo aver fatto la cronaca dell’episodio, ci mette di fronte ad una considerazione che ha più il sapore del racconto evangelico, Rialti scivolato a terra a rappresentare una categoria ormai morta da quattro giorni dovrà sperare nella resurrezione. In quanto Rialti il miracolo contemplerà la frase “Rialzati e cammina”.