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venerdì 30 gennaio 2015

Diladditamigi

San Frediano è sempre stato fatto passare ingiustamente per un quartiere problematico, mentre al contrario è il custode più prezioso della vera ricchezza dei valori fiorentini. Troppe calunnie, troppe volte questa ricchezza di valori è stata fatta passare per quella trovata in casa di ricettatori senza scrupoli. Gente di Borgognissanti che prendevano in affitto case Diladdarno solo per sporcare la riva sinistra della città con attività infamanti. Troppe volte certi valori sono stati stravolti per accusare i sanfredianini di aver assaltato dei portavalori. Mi ritengo davvero fortunato ad essere cresciuto tra via Maffia e via de’ Serragli, lontano da Raiola e dai giocatori che si mettono d’accordo con la Juve per mettercelo nel culo. Mi sento fortunato a tal punto che l’altro giorno, mentre camminavo per strada, ho trovato un anello con un brillante grosso come un mandarino della piana di Sibari. Me ne sono accorto non tanto perché brillava, ma perché in San Frediano non crescono i mandarini. Poco prima avevo trovato un portafogli pieno di soldi, poi un orologio d’oro, e quindi questo anello leggermente agrumato. Devo dire che è proprio il mio periodo fortunato. Mi basta infilare la mano nelle tasche di qualche passante e viene sempre fuori qualcosa di buono. Sono lontani i tempi del fallimento di Cecchi Gori o della borsa falsa della moglie del Colonnello, e anche se Cuadrado è andato via mi consolo con il fatto che tutti gli ingressi di Boboli sono Diladdarno. Chi non si consola è proprio Cuadrado perché se è vero che dal punto di vista economico ha strappato il contratto della vita, parte con la morte nel cuore sapendo che il Diladditamigi non regge il confronto. E poi lo sa benissimo che non potrà più mangiare il lampredotto di piazza de’ Nerli o di Porta Romana. Lasciando libero Cuadrado alla sua nuova vita fatta di fish and chips, e in attesa di capire come verranno investiti i soldi della sua vendita per fare una valutazione finale dell’operazione, è proprio a proposito del cibo che in San Frediamo ci distinguiamo dagli altri quartieri della città più vicini al potere e quindi anche al “magna magna” inteso nella sua accezione più negativa. Il nostro fiore all’occhiello non è la salsa verde di Marione, ma il fatto che San Frediano è stato scelto come il set per il nuovo film di Giani’s Bond, con la Merkel doppiata da Athina Cenci, che lo rincorre in Borgo Tegolaio per recuperare una specialità che da questa parte dell'Arno ci viene meglio. Bello il finale dove lo spettatore pensa che la Merkel lo rincorra perché il Giani gli ha rubato l’anima, mentre il regista ha scelto la voce della Cenci proprio per preparare il colpo di scena finale, dove lo zucchero a velo sul bavero della giacca svelerà che Bond in realtà gli ha rubato i nostri tipici dolci di carnevale.